“Missionari di speranza tra le genti” è il tema della Giornata missionaria mondiale, che si celebra domenica 19 ottobre. Questo titolo, che è anche un invito, «richiama ai singoli cristiani e alla Chiesa, comunità dei battezzati – ha scritto papa Francesco nel messaggio – la vocazione fondamentale di essere, sulle orme di Cristo, messaggeri e costruttori della speranza».
Alla vigilia della Giornata mondiale – venerdì 17 ottobre – il Centro missionario diocesano invita al Giubileo missionario e veglia d’invio, che quest’anno ha una “particolarità”: inizia alle 20 in tre luoghi diversi dai quali, in pellegrinaggio, i partecipanti raggiungeranno poi la Cattedrale, dove verranno accolti dal vescovo Claudio. Si può scegliere in quale, tra questi tre luoghi, cominciare a vivere il Giubileo missionario: teatro dell’Istituto Barbarigo, chiesa di San Francesco e chiesa di San Giuseppe.
«In ciascun luogo verrà data voce – spiega Sandra Zemignan – a uno degli “appelli di speranza” contenuti nella bolla di indizione del Giubileo, Spes non confundit (numeri 16 e 17). Al primo appello – siamo invitati tutti a un “sussulto di coscienza” – darà voce Alessandra Morelli, per trent’anni funzionaria dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Sul secondo – condonare i debiti di Paesi che mai potrebbero ripagarli, perché “prima che di magnanimità, è una questione di giustizia” – interverrà don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa. Il terzo appello – urgenza dell’evangelizzazione: “Tutti i battezzati, ognuno con il proprio carisma e ministero, sono corresponsabili affinché molteplici segni di speranza testimonino la presenza di Dio nel mondo” – è affidato a suor Katia Roncalli, docente di teologia e responsabile delle fraternità Evangelii Gaudium. Su queste urgenze si è soffermato anche papa Leone in un incontro con le Pontificie opere missionarie: «La Chiesa è chiamata a essere missionaria, a spalancare le braccia al mondo, ad annunciare la parola e farsi un lievito di Concordia».
Tutta la Chiesa di Padova – non solo chi è impegnato nell’animazione missionaria – è invitata a scegliere un luogo, tra i tre indicati, da cui cominciare a vivere il momento giubilare del 17 ottobre. «Ascoltati gli “appelli di speranza” – sottolinea don Raffaele Coccato, responsabile del Centro missionario diocesano – ogni gruppo partirà in pellegrinaggio verso la Cattedrale, dove si vivrà un momento di preghiera guidato dal vescovo Claudio Cipolla. Sarà anche l’occasione per l’“invio missionario” di alcuni fratelli e sorelle e l’accoglienza di chi torna dalla missione. Interverrà, inoltre, don Moreno Cattelan, missionario orionino in Ucraina. Le offerte raccolte durante la veglia verranno destinate a un progetto per il dopo guerra».