Un vento impetuoso, pioggia, grandine. Ci vuole un attimo per danneggiare in modo importante tetti di abitazioni, chiese e palazzi. Questo è quanto è accaduto nell’estate del 2023 anche a Vigodarzere, dove a seguito della potente grandinata del 19 luglio molte famiglie avevano subito danni alle case e alle auto; lo stesso era accaduto anche a tre strutture parrocchiali, ovvero la chiesa, il patronato e soprattutto la scuola dell’infanzia. Quest’anno, per non farsi mancare nulla, in agosto un fortunale ha creato danni alla cuspide del campanile.
«La grandinata del 2023 – racconta Massimiliano Manca, membro del Consiglio parrocchiale per la gestione economica – è stata memorabile: la struttura più danneggiata della parrocchia è risultata la scuola dell’infanzia, che era stata messa in sicurezza e ha comunque potuto continuare a operare in attesa dell’intervento definitivo, attuato quest’estate».
Tutte le strutture erano coperte da apposite polizze assicurative, tuttavia non si è potuto operare immediatamente in quanto vincolate dalla Soprintendenza competente, trattandosi di edifici storici, in parte risalenti anche all’Ottocento. Quando è arrivato il via libera ai lavori, la parrocchia si è resa conto che il tetto della scuola dell’infanzia non avrebbe retto a un altro inverno: i lavori sono partiti subito, ripristinando tutto in tempo per la partenza del nuovo anno scolastico.
«Tra la quantificazione dei danni e l’effettiva liquidazione, sono passati due anni – continua Manca – e purtroppo in questo lasso di tempo il conto finale è stato ben superiore ai 50 mila euro inizialmente conteggiati. A questo hanno concorso gli ulteriori ammaloramenti, dovuti a gelo e infiltrazioni,
che hanno comportato il dover rifare anche il sottotetto della scuola dell’infanzia. Di fatto, alla fine la parrocchia ha dovuto sborsare di tasca propria circa 40 mila euro, che fortunatamente erano nella disponibilità».
Le strutture coinvolte sono però una risorsa per tutta la comunità; la più danneggiata, la scuola dell’infanzia, è la prima attraverso la quale molte famiglie vengono in contatto con la parrocchia, la quale ha da poco investito per la realizzazione di un giardino inclusivo, dotato di giochi ad hoc, venendo incontro alle esigenze dei bambini con particolari necessità. Per questo il consiglio per la gestione economica, con l’approvazione del consiglio pastorale, ha concluso che fosse opportuno responsabilizzare e coinvolgere l’intera comunità: l’invito è stato quello di acquistare simbolicamente una o più delle ventimila tegole necessarie al ripristino dei vari tetti, per un valore stimato di 2 euro ciascuna. La campagna, chiamata “Adotta una tegola”, è quindi partita a maggio e, nel giro di pochi mesi, è arrivata a raccogliere quasi metà della cifra. A questo ha contribuito anche la sagra, durante la quale era possibile acquistare nel menù l’altrettanto simbolico “piatto tegola”.
Una sagra che ha rischiato di non esserci: un nuovo fortunale, a fine agosto, ha causato il distacco di una lastra della cuspide del campanile, il secondo più alto del veneto con i suoi poco più di 80 metri. Tutto questo a fine agosto, all’immediata vigilia dell’inizio della manifestazione. «Un forte vento – spiega Manca – ha sollevato la parte superiore della cuspide e, in seguito, una lastra metallica della copertura
si è staccata dallo scheletro in legno che la sostiene. I vigili del fuoco e il giorno dopo la ditta Borin, incaricata dalla Diocesi di Padova, hanno messo in sicurezza il campanile in modo da poter svolgere la sagra, durante la quale sono state raccolte offerte per la campagna “Adotta una tegola”. Attualmente è in corso la predisposizione del preventivo da presentare all’ufficio competente della Diocesi per sostenere l’onere per la sistemazione definitiva della cuspide».