Chiesa
La legislazione che apre al suicidio assistito e legalizza l’aborto oltre il termine di 24 settimane previsto dalla legge britannica, le questioni ambientali, la situazione delle prigioni, il lavoro svolto da Cafod in Zimbabwe e una riflessione del cardinale Vincent Nichols — che, avendo compiuto ottant’anni, conclude il proprio mandato come arcivescovo di Westminster e Primate di Inghilterra e Galles — sono stati i principali temi discussi dai vescovi cattolici inglesi riuniti alla Hinsley Hall di Leeds per la plenaria, dal 10 al 13 novembre.
Il vescovo John Sherrington, responsabile del settore vita, ha spiegato ai confratelli quanto sia importante continuare la battaglia — non ancora perduta — per fermare la legislazione sul suicidio assistito, attualmente al vaglio della Camera dei Lords. “È ancora possibile che questa legge — che permetterebbe a maggiorenni malati terminali, con un’aspettativa di vita di sei mesi e piena capacità di intendere e di volere, di chiedere il fine vita previa approvazione di due medici e dopo aver verificato l’assenza di pressioni — venga bocciata quando tornerà alla Camera dei Comuni, perché lo scorso giugno fu approvata una prima volta con soli 23 voti”, ha ricordato Sherrington.
In vista del Giubileo del 2033, che celebrerà i duemila anni della Redenzione, sono già diversi gli eventi programmati, passando attraverso il Giubileo ordinario del 2025. Tra questi, il Congresso eucaristico “Adoremus”, previsto a Londra nell’ottobre 2026.
Un altro appuntamento significativo per la Chiesa cattolica inglese sarà il bicentenario del “Catholic Relief Act” del 1829, che restituì ai cattolici i diritti civili dopo secoli di persecuzioni. Durante la plenaria, Christine Allen, direttrice di Cafod, e don Anthony Chantry, direttore di Missio, hanno presentato le attività portate avanti dalle rispettive agenzie.
Al termine dei lavori, i vescovi hanno approvato una dichiarazione chiedendo al governo del premier Keir Starmer di sostenere la campagna per un Trattato di non proliferazione dei combustibili fossili, che sarà presentata alla COP30, la Conferenza ONU sul clima in corso a Belém, in Brasile. “Serve un impegno chiaro e legalmente vincolante per porre fine all’espansione dei progetti basati su carbone, petrolio e gas naturale, e per accelerare una transizione globale che ci allontani dai combustibili fossili”, hanno scritto i vescovi. Hanno inoltre ricordato come siano attualmente diciassette Paesi — soprattutto isole minacciate dall’innalzamento del mare — a guidare questa campagna. “Queste piccole nazioni, che ironicamente non sono responsabili in modo significativo del riscaldamento globale, hanno bisogno del nostro sostegno”, hanno aggiunto.
Una parte consistente della plenaria è stata dedicata anche alla formazione e all’aggiornamento sulle pratiche di prevenzione degli abusi nei confronti di minori e adulti vulnerabili, un tema ormai fisso negli incontri episcopali.
Si è parlato inoltre del Sinodo e della sua attuazione in Inghilterra e Galles, dei ministeri laici di lettori, accoliti e catechisti, e si è tenuto un incontro con il nunzio apostolico, l’arcivescovo Miguel Maury Buendía.
Il prossimo appuntamento della plenaria sarà un ritiro di una settimana al Collegio Venerabile Inglese, a Villa Palazzola, nei pressi di Roma, previsto per aprile del prossimo anno.