Quando papa Francesco pubblicò la Laudato si’ nel 2015, molti la definirono un’enciclica “ecologica”. In realtà, è molto di più. È un manifesto di umanità, un invito a riscoprire il legame profondo tra il destino della Terra e quello delle persone. «Tutto è connesso», scrive il papa, e in queste tre parole c’è la chiave per comprendere non solo la crisi ambientale, ma anche quella sociale, economica e spirituale che attraversa il nostro tempo.
Questo stesso spirito anima oggi il programma delle Acli di Padova 2024–2028, che riconosce nella Laudato si’ un riferimento fondamentale per costruire un nuovo modello di sviluppo, capace di unire giustizia sociale, democrazia e sostenibilità. Il documento programmatico invita i circoli ad «agire locale con un pensiero globale»: promuovere una presenza viva nel territorio, capace di coniugare la fede con l’impegno civile, la cura del creato con la cura delle relazioni.
L’ambiente come scelta di giustizia
Nel programma provinciale, l’ambiente non è trattato come un tema isolato, ma come una dimensione che attraversa tutto: economia, salute, lavoro, pace. Le Acli padovane riconoscono che la crisi ecologica è anche una crisi del modello di vita che abbiamo costruito. Per questo invitano a «riconciliare economia e ambiente», a far sì che la produzione e il consumo non compromettano la dignità dell’uomo e l’equilibrio della natura.
Lo sviluppo sostenibile, si legge nel testo, «richiede un equo bilanciamento tra progresso economico, giustizia sociale e rispetto dell’ambiente». Un linguaggio che riecheggia quello della Laudato Si’, dove Francesco ci chiede di superare la logica dell’indifferenza e dell’accumulo e di costruire una nuova cultura della cura: sobria, grata, condivisa.
La cultura come seme di conversione
La Laudato si’ mira anche all’educazione popolare e a costruire cultura partecipata. Le Acli tornano così alla loro vocazione originaria: aiutare le persone a leggere il tempo che vivono, a formarsi, a cooperare. Come ricorda il papa, «la speranza ci invita a riconoscere che sempre c’è una via d’uscita, sempre possiamo cambiare rotta, sempre possiamo fare qualcosa per risolvere i problemi».
Laudato si’: una nuova grammatica del futuro
L’enciclica non offre solo analisi, ma una prospettiva. Ci invita a vedere la Terra come una casa condivisa, non come un magazzino di risorse. Ci chiede di passare da un’economia di sfruttamento a un’economia della cura; da un progresso che divide a uno che unisce; da un benessere individuale a una felicità comune. Per le Acli, la Laudato si’ è la bussola di un nuovo impegno sociale: unire il lavoro, la giustizia e la pace nella responsabilità verso il creato e verso i più deboli.