Chiesa
A presentare la campagna “Tende” di Avsi, realtà di cooperazione internazionale che la Cena di Santa Lucia supporta dal 2002, è stato il patriarca Pierbattista Pizzaballa, nella serata di martedì 10 dicembre in fiera a Padova, attraverso un videomessaggio proposto agli oltre novecento partecipanti. «Se c’è una cosa che ho imparato in quarant’anni di presenza a Gerusalemme, è che la pace può nascere solo dal basso, dall’educazione, dalla scuola, dalla formazione: sono il primo ambito dove si forma una cultura di pace, un’idea di persona, di uomo e di donna. Ripartire richiederà tempo e impegno, soprattutto attraverso l’educazione e la ricerca di nuovi linguaggi. A Gaza non si va a scuola da tre anni, non si può parlare di futuro se un’intera generazione non va a scuola. Abbiamo bisogno di un aiuto di tutti a ripensarci, di trovare parole nelle quali ritrovarci insieme. Parliamo di pace, dialogo, riconciliazione, ma se non caliamo queste parole nella realtà rimangono slogan».
«Se c’è una cosa positiva che questa guerra ci ha fatto capire – ha proseguito il cardinale – è che non abbiamo più spazio per orpelli o slogan. Abbiamo bisogno di nuove parole. Come Chiesa proviamo a farlo insieme agli altri: cristiani con ebrei e musulmani. Insieme, perché quello che c’è in gioco è la nostra umanità».
Gli fa eco il vescovo di Padova mons. Claudio Cipolla, presente alla serata solidale. «Il card. Pizzaballa è testimone di una realtà nella quale è presente da tempo: siamo solidali con lui perché è un fratello. Non siamo lontani perché ci sentiamo fratelli e sorelle con coloro che abitano in altre parti del mondo. È un piccolo tocco di universalità della Chiesa – commenta – Il tema di quest’anno è “La pace è una via umile: percorriamola insieme”; dove si parla di questi temi – pace, povertà, solidarietà – come Chiesa dobbiamo esserci, sostenere e, se possibile, fare da megafoni, da ripetitori. La Chiesa infatti è presente anche dove c’è convivialità, solidarietà, società poiché vive nel mondo, in mezzo alla gente, in mezzo al lavoro, alle speranze. Se poi si presenta anche l’occasione di raccontare quello che sta facendo, è un modo per parlare di Vangelo; come avviene con le attività che porta avanti Medici con l’Africa Cuamm con don Dante Carraro e che noi, come Chiesa di Padova, promuoviamo mettendo insieme le forze di tante persone».
Don Dante Carraro ha portato il saluto attraverso un video direttamente dall’Etiopia, in cui si trova in questi giorni e dove Medici con l’Africa Cuamm ha promosso una scuola per ostetriche con trenta giovani donne e uomini africani che si stanno formando a questa professione. Don Dante ha sottolineato l’importanza di avere uno «sguardo rivolto al futuro investendo nel capitale umano, nei giovani africani che desiderano il bene, il meglio, il bello; sono giovani che cercano la propria storia, la propria dignità, e vogliono davvero costruire il loro avvenire. La scuola è un luogo che offre opportunità reali».
Come ogni anno i fondi della Cena di Santa Lucia saranno devoluti a progetti di solidarietà internazionali, la campagna Tende di Avsi in Palestina, Ucraina, Libano, Siria, Giordania e Italia. «Avsi è un’organizzazione non governativa presente in oltre cinquanta Paesi del mondo da oltre cinquant’anni – spiega Enea Simonato, presidente della Cena di Santa Lucia – Noi raccogliamo fondi per gli ospedali aperti in Siria, per una scuola in Ucraina e per un progetto per minori stranieri non accompagnati con “Famiglie per l’Accoglienza”, qui in Italia. Diamo un contributo diretto anche al Patriarcato Latino di Gerusalemme, quindi al cardinale Pizzaballa, e agli amici del Cuamm».
Giorgio Vittadini, presidente di Fondazione per la Sussidiarietà, ha infine ricordato che «la prima forma di pace è la pace delle singole persone, è salvarne una per una. In ogni realtà di guerra è sempre esistita anche un’altra realtà: quella di uomini e donne che, in piena guerra, hanno salvato una persona, poi un’altra, e un’altra ancora. Noi vogliamo questo: fare tutto ciò che è possibile perché almeno qualcuno, il nostro prossimo, possa avere un destino diverso».