Il 27 dicembre, la chiesa dell'Invenzione della Santa Croce ha accolto – dopo un intenso anno come "luogo giubilare" – il Giubileo delle famiglie e la conclusione dell'Anno santo per la collaborazione pastorale Valle del Brenta-Feltrino
Nel 2025 la chiesa dell’Invenzione della Santa Croce in Campese di Bassano del Grappa – Diocesi di Padova – ha avuto la grazia di essere designata dal vescovo Claudio come “luogo giubilare”. Una cosa bella perché ci ha permesso di andare oltre il luogo fisico, sentendoci non portatori di un privilegio ma fratelli e sorelle chiamati ad annunciare la grazia del Signore, sostenendoci a vicenda e mettendoci in gioco per testimoniare l’amore che Dio nutre per ciascuno di noi.
Tanti sono stati i pellegrini che, singolarmente o in gruppo, hanno raggiunto da vicino – ma anche da lontano – questo luogo semi-sconosciuto della periferia di Bassano del Grappa che guarda verso la Valsugana.
La chiesa dell’Invenzione della Santa Croce a Campese
Come comunità abbiamo curato alcune celebrazioni giubilari. L’ultima è stata il Giubileo delle famiglie, lo scorso sabato 27 dicembre, vigilia della festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe dove, con la chiesa gremita di fedeli, abbiamo celebrato l’eucaristia lodando il Signore per le gioie che la vita familiare dà – i figli, i nonni, il sostegno reciproco – ma anche invocandolo per quelle situazioni di fragilità e di scoraggiamento che ogni famiglia può incontrare: incomprensioni, lavoro, sofferenza, malattia, divisioni.
Ci siamo impegnati, con alcuni segni, a rispettarci, a volerci bene, a perdonarci, a gioire gli uni per gli altri, prendendo consapevolezza che questo è vivere la carità e mantenere viva le speranza mediante la fede: virtù che il Signore dona.
È stata una celebrazione gioiosa e distesa e molte sono state le persone che all’uscita di chiesa hanno manifestato la loro gratitudine al Signore per quanto vissuto. Dio non smette mai di stupirci nel bene e questa è la speranza da portare sempre nel cuore: non tanto l’aver vissuto un evento, ma aver fatto esperienza di un Dio che ha a cuore ciascuno di noi, a partire dalle nostre famiglie per sentirci tutti parte di una grande famiglia dove ognuno ha a cuore il bene dell’altro.