Gesù è venuto per convertire, non per sovvertire

Il popolo oscilla nei suoi umori, rinnega chi ha acclamato il giorno prima. Non muoverà un dito per colui che avevano intravisto come un liberatore. La sua fine doveva avvenire come prescritto, in immolazione su di una spellata collina. L’occupazione straniera sta ai nostri giorni come l’epidemia: restringe spazi, limita le celebrazioni sotto la pressione delle emergenze sanitarie. Contro di essa non vale l’insurrezione, occorre invece isolare l’invasore. Gli vanno sottratti i suoi spazi di manovra, di penetrazione. La cacciata dei mercanti dal tempio corrisponde alla chiusura dei molti esercizi commerciali e produttivi, perché il tempio è il corpo sociale da difendere. È un’altra Pasqua di provvisorio esilio. "Quest’anno servi, l’anno venturo figli dì libertà"