Idee
Sotto lo sguardo di Maria. Continuiamo a sentirci figli
Lo sguardo di Maria accoglie tutto il «cumulo» della vita e ci aiuta a trovare il nostro posto in questo mondo presente
IdeeLo sguardo di Maria accoglie tutto il «cumulo» della vita e ci aiuta a trovare il nostro posto in questo mondo presente
Amici dalla barca si vede il mondoe in lui una verità che procedeintrepida, un sospiro profondodalle foci alle sorgenti;la Madonna dagli occhi trasparentiscende adagio incontro ai morenti,raccoglie il cumulo della vita, i dolorile voglie segrete da anni sulla faccia inumidita.Le ragazze alla finestra anneritacon lo sguardo verso i montinon sanno finire d’aspettare l’avvenire.(Mario Luzi, Alla vita)
Maria continua a illuminare l’estate. Quell’estate che agli eccessi e alle trasgressioni preferisce concedere spazio al silenzio, all’interiorità, alle relazioni (magari un po’ trascurate nel turbine della quotidianità). Quell’estate che mette il corpo in movimento, che sente i muscoli lavorare, la circolazione riattivarsi più vigorosa, le piante dei piedi trarre energia dagli sterrati dei sentieri e dai muschi del sottobosco, le mani cercare l’appiglio della roccia o inarcarsi per sospingersi tra i flutti calmi del mare o le acque calde dei laghi. È il tempo delle ferie d’agosto, certo, ma è anche il tempo di quello sguardo materno che il grande Mario Luzi evoca. Nella canicola tersa che caratterizza questi giorni, in cui la città si ferma e le strade di ogni giorno tendono a svuotarsi, sembrano più vivi gli occhi di Maria. Sono capaci di raccogliere tutto «il cumulo della vita», un giogo spensierato per i giovani, a volte pesante e complicato per gli anziani, ma sempre ricco di ricordi preziosi, di volti, di momenti, di scelte compiute: la spina dorsale di una vita. Nelle parole del poeta trovano posto i morenti e i dolori, ma anche l’indomita attesa di avvenire. È la tensione fondamentale di ogni esistenza che si sviluppa grazie a quel «sospiro profondo dalle foci alle sorgenti», a quella «verità che procede intrepida». Maria, l’Assunta in cielo, ci fa sentire figli. E questo ci fa bene. Di fronte alla guerra in Ucraina e alle tensioni in Kosovo e a Taiwan. Di fronte alla carestia in ampie zone dell’Africa. Di fronte alle preoccupazioni per il caro vita che offusca l’orizzonte. Di fronte a una politica che non sempre dimostra la responsabilità di cui c’è bisogno. Sentirsi figli significa sapere che non tutto dipende da noi, ma che – come in tutte le famiglie – siamo chiamati a fare la nostra parte. Con questa sensazione di fondo, leghiamo le scarpe e mettiamo lo zaino in spalla e partiamo. A piedi nei luoghi di Maria, di cui è piena la nostra terra.