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Fondazione Oggi e Domani. La preoccupazione delle tutele finanziare nel “dopo di noi”
La Fondazione Oggi e Domani sta lavorando su questo aspetto: strumenti per costruire un domani per persone con disabilità senza supporto familiare
IdeeLa Fondazione Oggi e Domani sta lavorando su questo aspetto: strumenti per costruire un domani per persone con disabilità senza supporto familiare
È risaputo che il futuro dei propri figli stia a cuore a ogni genitore, ma quando manca l’autonomia diventa una vera e propria preoccupazione che può creare ansia e difficoltà. Proprio per rispondere a questi bisogni, nel giugno 2022, è nata la Fondazione Oggi e Domani, che vuole essere un punto di riferimento fiduciario per le persone con disabilità, le loro famiglie e i caregiver, occupandosi di progetti di vita che partono dall’oggi per costruire il domani. Risale a due anni fa, infatti, l’idea di dare forma a una realtà di questo tipo, dopo avere analizzato i risultati di un’indagine sul sostegno alla disabilità nel territorio di Padova e Rovigo promossa dalla Fondazione Cariparo, la quale ha subito risposto ai bisogni coinvolgendo 19 famiglie e creando un ente capace di agire sulle due province con progetti di inserimento lavorativo e autonomia abitativa; sportelli di consulenza; protezione giuridica; incontri formativi e azioni per favorire la socialità. «Al momento stiamo avviando 18 progetti di autonomia abitativa e seguiamo numerosi tirocini formativi per un collocamento mirato nel mondo del lavoro – afferma il presidente della Fondazione Oggi e Domani Matteo Segafredo – Grazie a una rete di sinergie che ci permette di operare insieme alle Ulss, alla Regione, ad altri enti pubblici e privati ma anche alle realtà come la nostra esistenti nel territorio nazionale». Oltre agli sportelli territoriali per accompagnare le famiglie e i disabili nei loro bisogni, la Fondazione sta creando dei gruppi di auto-aiuto, che permettono di costruire reti di solidarietà, comunicazione e scambio di esperienze: «Le incertezze sul “dopo di noi” sono un problema molto sentito, soprattutto perché i genitori hanno capito che il pubblico non è più una garanzia – sostiene il presidente Matteo Segafredo – Ecco perché le famiglie hanno bisogno di essere accompagnate con servizi di supporto, come per esempio l’amministratore di sostegno». Si tratta in sostanza di un tutor fiduciario che, in accordo con la famiglia, gestisce il patrimonio lasciato al figlio disabile su disposizioni decise dal giudice tutelare, al quale si deve dare rendicontazione. In sostanza aiuta questa persona ad amministrare i suoi soldi, preservandola anche da eventuali rischi.
Proprio perché l’aspetto finanziario è tra le maggiori preoccupazioni di queste famiglie, Oggi e Domani sta lavorando molto in ambito di offerta formativa, coinvolgendo molti esperti del settore ma non solo: «Stiamo lavorando con il Tribunale di Rovigo, e poi speriamo anche con altri – rimarca Matteo Segafredo – per stipulare una convenzione in modo che possa essere offerta protezione giuridica attraverso le associazioni di volontariato che vengono accreditate al servizio. In questo modo le famiglie potrebbero avvalersi dell’amministrazione di sostegno per interagire con il giudice tutelare, senza dovere sempre rivolgersi a un avvocato o un commercialista». Questo servizio volontario, attraverso sportelli o consulenze, potrebbe guidare i soggetti interessati in varie pratiche, come le operazioni di deposito telematico con le cancellerie dei tribunali, per esempio. È un modello già adottato con buoni risultati in alcune province autonome del Friuli Venezia Giulia e in Trentino Alto Adige e si spera si diffonda presto anche in Veneto.
Nell’aprile 2024, la Giunta regionale del Veneto ha approvato una serie di interventi a favore delle persone con disabilità grave e prive del sostegno familiare, per un importo di 6,37 milioni di euro. Con questa somma, riferita alla programmazione del 2023, le risorse annuali stanziate in questo ambito in Veneto dal 2016, raggiungono complessivamente oltre 44,6 milioni di euro. I progetti per il “dopo di noi” in Veneto hanno avuto avvio dal 2018 e fino al 2023 sono stati 221, mentre 104 sono gli enti gestori e 106 le reti di partner.
La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, all’articolo 19, sancisce «il diritto di tutte le persone con disabilità a vivere nella società, con la stessa libertà di scelta delle altre persone» invitando gli Stati parti ad adottare misure efficaci.