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Con la bella stagione zanzare no grazie
Veneto agricoltura. Come prevenire la proliferazione delle zanzare? Come difendersi e quali rischi comporta la convivenza con il fastidioso insetto?
Veneto agricoltura. Come prevenire la proliferazione delle zanzare? Come difendersi e quali rischi comporta la convivenza con il fastidioso insetto?
L’azienda regionale Veneto agricoltura in una delle sue ultime puntate di Radio Veneto agricoltura, il servizio informativo curato dall’ufficio stampa dell’agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario e disponibile su www.venetoagricoltura.org, Facebook e YouTube, ha avuto come ospite in studio il biologo Fabrizio Montarsi dell’Istituto zooprofiliattico sperimentale delle Venezie. Intervistato da Renzo Michieletto, Montarsi ha spiegato cosa fare per evitare uno dei regali dell’estate di cui, oltre all’afa, si farebbe volentieri a meno.
Le fastidiosissime zanzare con il caldo arrivano puntuali e pronte a infliggerci le punture che non ci tormentano soltanto nelle ore notturne, ma anche di giorno. Da quasi 20 anni, infatti, ha spiegato il biologo Montarsi, alla zanzara comune (nome scientifico Culex pipiens molestus) che si fa vedere e soprattutto sentire dopo il tramonto, si è aggiunta l’aggressiva zanzara tigre, Aedes albopictus, che purtroppo per i malcapitati risulta essere molto attiva anche durante il giorno.
La tigre provoca pruriti e bruciori anche di esacerbata intensità che non di rado costringono la vittima a fare ricorso alle attenzioni dei farmacisti, chiamati a fornire rimedi subitanei, o, nei casi più gravi, anche a quelle dei medici o dei sanitari del pronto soccorso.
Cosa fare dunque per prevenire la proliferazione di questi insetti? E come difenderci? Quali sono i rischi dovuti allo loro presenza, ha chiesto Renzo Micheletto di Veneto agricoltura all’esperto entomologo che ha cominciato ricordando che la prima battaglia si può vincere tentando di eliminare il problema alla nascita. Vale a dire che l’uovo di zanzara, per svilupparsi, necessita di pochissima acqua e, dunque, i primi consigli sono di non abbandonare oggetti sui quali possa ristagnare l’acqua piovana, togliere o capovolgere i sottovasi, pulire i tombini di scolo, controllare che le grondaie non siano intasate, ecc.
Di contro anche le amministrazioni comunali devono, comunque, fare la loro parte nella “battaglia” contro la proliferazione della zanzare intervenendo con frequenti interventi di pulizia dei fossati e dei tombini stradali e di tutti i siti che possono ospitare focolai di sviluppo di larve, in particolare quelle della zanzara tigre, specie esotica arrivata in Italia negli anni Novanta e presente in tutto il paese a eccezione delle zone sopra i mille metri di altitudine.
La zanzara tigre è facilmente riconoscibile perché ha una caratteristica colorazione nera con bande chiare sul corpo e sulle zampe. Il suo ciclo di vita passa attraverso quattro fasi e solo le femmine si nutrono di sangue, perché serve a far maturare le uova, depositate in luoghi umidi. Schiudono in pochi giorni quando vengono sommerse dall’acqua e la temperatura esterna supera i 13-14 gradi. Il ciclo larvale dura dai 6 ai 20 giorni: più fa caldo e meno tempo la larva impiega a trasformarsi in adulto. La zanzara tigre è vettore di diverse malattie virali, come per esempio Chikungunya, Dengue, Zika, e altre, diffuse soprattutto nelle zone tropicali; in Italia può essere vettore della filaria nel cane.
Fortunatamente la probabilità di essere punti da una zanzara infetta è piuttosto bassa, ma per evitare questo rischio è importante prevenire la sua diffusione togliendo loro i substrati dove deporre le uova. Per proteggersi dalle punture si possono usare repellenti da applicare sulla pelle o da usare nell’ambiente purché registrati come presidi medico chirurgici. Infine, ricordano da Veneto agricoltura, ormai tutti i Comuni forniscono gratuitamente prodotti insetticidi antilarvali, che fra l’altro possono essere acquistati anche nei negozi specializzati e nelle farmacie.