Mosaico
Agriturismi. Il riscatto passa dalle vacanze più sostenibili
Luoghi ideali per il vero relax in sicurezza, vanno incontro alla crescente attenzione ecologica
MosaicoLuoghi ideali per il vero relax in sicurezza, vanno incontro alla crescente attenzione ecologica
Scatta il via libera alle frontiere per i quasi nove milioni di turisti europei che nel 2019 hanno scelto il Veneto per le vacanze estive. Anche il comparto agricolo si prepara a quello che non sarà, comunque, un assalto, ma che potrebbe ridare fiato a un settore, quello agrituristico, che per il 2020 stima perdite per circa un miliardo di euro nelle sue 24 mila strutture sparse per la penisola. Un crollo di cui risentono anche i prodotti a denominazione Dop e Igp.
Il comparto agrituristico si interroga quindi su come cambierà il turismo post-Covid, con ombre che potrebbero tramutarsi in luci. «I mille agriturismi della regione – ha dichiarato Coldiretti Veneto – sono pronti ad accogliere famiglie, italiane e non, in strutture isolate con un numero contenuto di posti letto e ampi spazi all’aperto. Sono i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza contro il contagio».
«C’è voglia di recuperare vitalità e viaggio, ma probabilmente la domanda si adeguerà a cambiamenti già in atto: più attenzione alla natura, alla sostenibilità, alla vacanze all’aria aperta, allo stare bene in senso olistico. È una grossa opportunità anche per le aree termali, che tuttavia devono pensarsi come destinazione allargata che guarda al suo entroterra naturale, i colli Euganei, e al trinomio terme cultura natura», ha spiegato Stefan Marchioro della Direzione turismo della Regione Veneto, intervenuto all’incontro “Stessa spiaggia stesso mare, come riprenderà il settore turistico” di Club Unesco Padova, università, comune e Centro servizio volontariato.
«Nel settore agrituristico – ha detto nella stessa occasione Leonardo Granata, presidente di Agriturist Veneto – stiamo già progettando ciò che avverrà nei prossimi mesi, con più attenzione agli aspetti culturali e a un turismo di qualità, sostenibile e lento, che è quello che caratterizza il nostro essere agricoltori e i nostri prodotti».
Granata ha ricordato come sia in fase avanzata la revisione della legge regionale sugli agriturismi, che avrà come punto cardine la funzione del turismo rurale in relazione a tutto ciò che il territorio può offrire. L’altro aspetto importante è la formazione: «Rappresentiamo solo l’1,5 per cento del turismo veneto – ha concluso – poca cosa ma molto significativa per il territorio, perché a presidiarlo ci siamo noi con le nostre aziende e prodotti. È importante il nostro sforzo per comprendere e operare correttamente nel settore».
«I turisti più affezionati sui quali vengono riposte molte speranze – sottolinea Coldiretti Veneto – sono i tedeschi con circa 3 milioni seguiti dagli austriaci (un milione) e inglesi (700 mila)», mentre una pesante incognita pesa sui vacanzieri provenienti da paesi lontani come Giappone, Cina e Stati Uniti.