Mosaico
A Rotzo sventola bandiera verde. Il riconoscimento di Legambiente
Rotzo. Assegnata da Legambiente all’amministrazione comunale per la realizzazione dell’Ecomuseo cimbro dei Sette Comuni nato nel 2021
Rotzo. Assegnata da Legambiente all’amministrazione comunale per la realizzazione dell’Ecomuseo cimbro dei Sette Comuni nato nel 2021
È una storia coinvolgente quella che contraddistingue il progetto “Ecomuseo cimbro dei Sette comuni”, per cui il comune di Rotzo ha appena ricevuto la “bandiera verde” di Legambiente. Si tratta di una rete di percorsi facili e ben segnalati, adatti a tutti – la cosiddetta “mobilità dolce” – che facilitano l’esplorazione e la conoscenza del territorio dell’Altopiano di Asiago, nei suoi aspetti naturalistici, storici, architettonici, identitari e linguistici. Una sorta di museo all’aperto, appunto. Un ecomuseo. L’idea nasce nel 2010 quando un gruppo di altopianesi condivide e sostiene il desiderio di promuovere e valorizzare l’intero territorio dei Sette comuni come un grande parco rurale, in cui antiche strade, sentieri, “i stròdi” (vie che portano agli alti pascoli) vengano recuperati, messi in rete, tabellati per unire tutti i comuni dell’altopiano. L’iniziativa ha per obiettivo nello specifico, come affermano gli ideatori, «la narrazione legata alla radice storica cimbra che abbraccia questa terra e che ancora vive nella toponomastica dei cognomi e soprannomi delle famiglie, delle contrade, delle vie, dei luoghi naturalistici e rurali di queste montagne». Caterina Zancanaro, dal 2016 vicesindaco del Comune di Rotzo, realtà coinvolta nel percorso, racconta che «nei Sette Comuni e nelle aree di insediamento cimbro – come Luserna in provincia di Trento o i tredici comuni della Lessinia nel Veronese – molti toponimi sono ricorrenti e ci consentono di disegnare una mappa nella quale riusciamo a leggere i contatti che si sono stabiliti nel tempo tra gli abitanti di territori diversi, mettendo in relazione paesi, realtà e persone». A tal proposito il linguista bavarese Johann Andreas Schmeller (1785-1852) ipotizzava nei suoi studi che il popolo cimbro si fosse formato attraverso le migrazioni di coloni tedeschi chiamati a popolare queste montagne tra il 10° e il 12° secolo, un’etnia che parlava un dialetto derivante dal tedesco. La svolta per questo territorio avviene il 29 giugno 1310 quando i Sette comuni sottoscrissero un patto di fratellanza e diedero vita a un proprio governo federativo chiamato “reggenza”, basato sulla proprietà collettiva dei beni agro-silvo-pastorali, sistema che ancora oggi vive nella gestione del patrimonio collettivo. Secondo gli ideatori quello dell’ecomuseo è un progetto realizzato anche per trovare soluzioni che frenino lo spopolamento della montagna «dando valore all’esistente», puntando allo sviluppo sostenibile in tutte le sue accezioni: ambientale, economico e sociale. Inoltre rappresenta un investimento sull’ambiente e sull’identità di un territorio anche con uno sguardo al turismo che qui sull’Altopiano di Asiago rappresenta una risorsa importante, dove «in una vacanza responsabile l’ospite può sentirsi parte della comunità». Info: ecomuseosettecomuni.it
Attualmente il progetto dell’Ecomuseo cimbro dei Sette comuni è strutturato con percorsi già segnalati che si sviluppano soprattutto nel comune di Rotzo (anche nell’area del parco archeologico Bostel) e nella frazione di Castelletto; inoltre ci sono sentieri tabellati nei comuni di Enego e Lusiana Conco.