MosaicoC’è un uccello, tanto carino soprattutto quando è piccolo, ma anche molto fragile, che vive in alcune zone del litorale veneto: il fratino (Charadrius alexandrinus).
È considerata una specie capace di evidenziare lo stato dell’ambiente: quando c’è, la spiaggia è “pulita”. Ma non nel senso che piace agli amanti della balneazione. Di lui si è parlato la scorsa estate per i concerti di Jovanotti tenutisi su spiagge dove nidificava. «Il fratino è una delle specie che più subisce l’impatto dell’uomo – spiega Jacopo Richard, faunista di Veneto Agricoltura, ente che ha un progetto su questa specie nella riserva di Vallevecchia – se si pensa che nel 2010 nel Veneto se ne contavano 1.700 coppie, e oggi non arrivano a 600. Purtroppo usa le spiagge proprio quando le usiamo anche noi, nidifica sulla sabbia con nido praticamente inesistente, le uova sono preda delle volpi che ne hanno scoperto la presenza e se il vento le copre di sabbia i genitori, se assenti, le perdono». La cosa importante è l’informazione: i cartelli e le aree delimitate nel periodo della riproduzione hanno già dato utili risultati. Nel 2020 a Vallevecchia sono nati 4 pulcini, l’anno scorso 18, pur con la crescita dei visitatori post Covid. Un problema per loro sono anche i cani liberi. Concentrare le persone nelle aree pulite e lasciare tranquilli i fratini in quelle “sporche”, ovvero lasciate “al naturale”, sarebbe la scelta migliore.
