Mosaico
L’arte scende in piazza Gasparotto, a Padova
Piazza Gasparotto a Padova dà un nuovo “benvenuto” ai cittadini grazie all’intervento artistico di Camilla Falsini e alla partecipazione di volontari
MosaicoPiazza Gasparotto a Padova dà un nuovo “benvenuto” ai cittadini grazie all’intervento artistico di Camilla Falsini e alla partecipazione di volontari
«Dimmi che zerbino hai all’ingresso della tua casa e ti dirò chi sei». No, nessun pensatore ha mai pronunciato questo aforisma, né tantomeno esistono studi antropologici a riguardo. Tuttavia, l’accoglienza e la propensione all’ospitalità, che sia un’abitazione o un altro luogo, passano dal messaggio che si vuole trasmettere sull’uscio. Ed è quello che dal 2014, con perseveranza, provano a veicolare le diverse associazioni che animano piazza Gasparotto, a Padova, non lontana dalla stazione: un luogo fisicamente chiuso su sé stesso, e pur affacciandosi lungo Corso del Popolo attraversato dal tram, passa inosservato. Ma nel suo seme c’è un laboratorio inclusivo che sperimenta e che unisce cultura, rigenerazione, orti e arte. E proprio attraverso l’arte ha avviato un nuovo progetto, “Cantiere inPro”: dal 7 al 9 luglio, cittadini volontari prenderanno parte a un cantiere collaborativo che trasformerà il volto, gli accessi e gli spazi di piazza Gasparotto e per dare vita alla nuova biblioteca di comunità. E sarà possibile grazie alla guida dell’architetto Paolo Robazza, socio fondatore di Beyond Architecture Group, membro del team In-Deep, specializzato nella progettazione partecipata e sostenibile, e di Camilla Falsini, illustratrice e artista a tutto tondo, di Roma, e apprezzata a livello nazionale per i suoi interventi urbani che, grazie a impulsi coloratissimi e geometrici, rompe il grigio piatto del cemento. «Piazza Gasparotto è circondata da una serie di colonne laterali – racconta l’artista Camilla Falsini – Così abbiamo deciso di realizzare degli stendardi che saranno affissi sulle colonne stesse in modo che i passanti potranno cogliere un invito a curiosare all’interno. Le varie associazioni mi hanno inviato alcune frasi, alcune loro riflessioni sul luogo e sul loro impegno e da qui ho estrapolato cinque espressioni che ho poi tradotto in forma artistica: “Essere un riparo quando tutto sembra finito”; “la cura” dei luoghi e delle persone; “se non ci fosse una comunità non ci sarebbe una piazza”; “riportare bellezza”; “una nuova forma di arte”. A questi stendardi tematici, accompagnerò altri tre lavori, da realizzare negli altrettanti ingressi della piazza, con una rappresentazione grafica stilizzata di piazza Gasparotto all’interno di cornici concentriche e due figure antropomorfe stilizzate che entrano da sopra e da sotto, quindi l’idea di incontro tra diversi, il dialogo, l’esterno che incontra l’interno». E la partecipazione di volontari e cittadini si attiva qui: con vernici, spray e pennelli, sulla falsariga delle illustrazioni create da Camilla Falsini, ci si sporcherà le mani per realizzare delle opere sul pavimento, anche loro per abbellire gli ingressi e invogliare gli sguardi distratti dei passanti a soffermarsi. All’interno dello spazio Stria, poi, prenderà forma la biblioteca di comunità: un servizio culturale per l’apprendimento continuo e accessibile che contrasta divisioni e i diversi tipi di analfabetismi, un’area dotata di spazi per lo studio, per rilassarsi e per il bookcrossing. Le iniziative rientrano nell’ambito di “Apriti piazza!”, progetto vincitore della quarta edizione dell’avviso pubblico Creative Living Lab, promosso dalla Direzione generale creatività contemporanea del ministero della Cultura, ministero che mira a potenziare la cultura della rigenerazione urbana di spazi in disuso o all’interno dei quali ci sono già processi che necessitano di supporto per essere potenziati. Il tutto per arrivare a una governance che sia strada per il futuro.
Le attività si svolgono dal 7 al 9 luglio, dalle 9 alle 18. Alla sera sono in programma eventi di festa e condivisione. Si può partecipare attivamente compilando il modulo presente sulla pagina Facebook di Piazza Gasparotto LAB+.
È in edicola il numero 223 della rivista Padova e il suo territorio, edita dall’omonima associazione. Da 37 anni, con regolarità, la rivista prosegue il suo compito illustrando tematiche legate alle vicende storiche, artistiche e culturali della città e della sua provincia. In particolare evidenza, in questo numero, sono le indagini di Vincenzo Mancini e di Cristina Doni sull’Odeo Cornaro, la descrizione di Roberta Lamon di Palazzo Malvestio in via Tadi, i significati allegorici delle sculture di villa Widmann di Bagnoli a firma di Cristina Bertazzo, e l’articolo di Paolo Franceschetti dedicato al pittore Ubaldo Oppi. Nella rubrica “La mia Padova” trova spazio uno scritto dell’ormai celebre romanziere Paolo Malaguti. Prosegue infine l’angolo degli “Antichi luoghi di devozione” curato da Giannino Carraro. Recensioni di libri e mostre completano il quadro della rassegna.