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Festa dei nonni. Il corpo allena la mente: vita meno sedentaria
Vita meno sedentaria per chi ha più di 65 anni e fare attività per 300 minuti alla settimana. Così si stimola la creatività e si riducono molte malattie
MosaicoVita meno sedentaria per chi ha più di 65 anni e fare attività per 300 minuti alla settimana. Così si stimola la creatività e si riducono molte malattie
La locuzione latina Mens sana in corpore sano (mente sana in un corpo sano) è valida a tutte le età ma ancor di più quando si è over 65. Avere cura di sé stessi, della propria salute e mantenere viva la voglia di “essere in salute”, deve spingere, soprattutto le persone anziane, a compiere ogni giorno scelte che possano condurre a un’esistenza longeva. Dalle attenzioni al proprio corpo, con un’adeguata attività fisica e un’alimentazione corretta alla prevenzione necessaria per prevenire malattie croniche, passando per scelta del cibo, con una dieta sana e equilibrata, fino al mantenimento di una vita sociale, perché stare insieme agli altri e condividere quotidianamente le proprie esperienze è determinante per sentirsi attivi. «Secondo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità le persone over 65 dovrebbero evitare una vita sedentaria – spiega Laura Brusamolin, responsabile dell’Unità operativa semplice dipartimentale servizio attività motoria Ulss 6 Euganea – Il consiglio è che l’attività motoria passi dai 150 minuti a settimana ai 300. Per le persone anziane è fondamentale praticare, almeno due o tre volte a settimana, attività fisica capace di rinforzare tutte le componenti del corpo: dalla flessibilità articolare a quella muscolare fino all’equilibrio. Tutto questo aiuta a prevenire cadute con conseguenti possibili fratture spesso difficili da risanarsi con la conseguenza che è più complesso tornare nuovamente a una vita autonoma». Secondo i dati Istat a gennaio 2019, in Veneto, il 22,8 per cento della popolazione residente era over 65 e l’11,7 per cento aveva 75 anni o più. Invece, a Padova e provincia nel 2022 i residenti con più di 65 anni erano 218.340 su un totale di 929.198 persone. «Il Veneto nel Piano regionale prevenzione (Prp) 2020-2025 ha sottolineato l’importanza di consolidare la centralità della persona nelle politiche sanitarie e socio-sanitarie» prosegue Brusamolin. Analizzando i dati del Prp, in Veneto il 56 per cento degli adulti tra i 18 e i 69 anni «può essere considerato fisicamente attivo perché raggiunge i livelli raccomandati di attività fisica. Solo il 15 per cento è invece completamente sedentario». Tra gli obiettivi del Prp c’è proprio la promozione di azioni per incrementare l’attività fisica nella vita quotidiana anche organizzata come gruppi di cammino, ginnastica in palestra, ballo, nuoto e interventi che prevedono la diffusione di comportamenti attivi. Lo scopo è quello di prolungarne lo stato di autosufficienza prevenendo, più a lungo possibile, i disturbi correlati all’invecchiamento, rallentando il processo fisiologico di riduzione dell’efficienza fisica e cognitiva. «L’attività motoria è dimostrato che riduce il rischio di molte malattie – conclude Brusamolin – Per esempio se pensiamo a quelle cardiache la riduzione del rischio è del 40 per cento, mentre il beneficio del trattamento farmacologico con statine, lo riduce del 24 per cento. Anche per il diabete di tipo 2 la riduzione del rischio con l’attività fisica è del 58 per cento, mentre con i farmaci si attesta al 31 per cento. Non dimentichiamo che il benessere delle persone anziane migliora anche il welfare familiare, perché prendersi cura di un anziano sano è diverso che farlo per una persona con patologie». L’allenamento fisico, inoltre, stimola le capacità creative dell’anziano con benefici sull’umore e sull’elasticità mentale. Una mente vivace e costruttiva contribuisce ad alimentare la voglia di vivere, una creatività che si esprime nella realizzazione concreta di qualcosa, accresce l’autostima.

Nel nostro Paese la festa dei nonni è stata istituita come ricorrenza civile per il giorno 2 ottobre di ogni anno con la legge n. 159 del 31 luglio 2005, «quale momento per celebrare l’importanza del ruolo svolto dai nonni all’interno delle famiglie e della società in generale». L’obiettivo della festa è anche rinforzare il legame tra le generazioni e combattere la solitudine nell’età anziana.
In Veneto il numero di over 65 che soffre di una fragilità moderata o severa è triplicato rispetto a dieci anni prima. Il numero di soggetti a una o più malattie croniche (come demenza, parkinson, diabete, insufficienza renale) è passato da circa 43 mila e oltre 120 mila unità.