Mosaico
Un viaggio tra Sinodo e Giubileo per le scuole paritarie cattoliche
Le scuole paritarie cattoliche rimangono fedeli alla loro missione di educare l’umano alla ricerca della verità in ogni modo in cui si manifesta
MosaicoLe scuole paritarie cattoliche rimangono fedeli alla loro missione di educare l’umano alla ricerca della verità in ogni modo in cui si manifesta
Se ci venisse richiesto di esprimere con parole diverse il titolo di questo contributo, lo definiremmo nuovamente con queste parole: «Un viaggio nell’ascolto per la libertà». Nelle scorse settimane abbiamo assistito a un evento meraviglioso: un insieme di battezzati hanno provato, nel Sinodo, a sperimentare l’arte di ascoltare l’esperienza di tutti! Parlare di esperienza non significa ridurre questo termine ad un semplice “provare qualcosa”. Noi facciamo esperienza quando in modo misterioso ci rapportiamo alla verità, alla persona di Gesù che riempie di senso l’esistenza del singolo credente. Ebbene, il popolo di Dio ha guardato con meraviglia alla possibilità di arricchirsi reciprocamente, raccontando come l’incontro con il Signore Gesù aiuti a leggere le situazioni semplici e complicate dell’umano. La scuola paritaria cattolica “viaggiando” in un simile contesto non può far altro che ritrovare il senso ultimo del suo esistere: educare l’umano a ricercare la verità nelle molteplici e misteriose modalità con le quali essa si manifesta, in virtù dell’effusione dello Spirito Santo. Non a caso, infatti, abbiamo scelto l’immagine del viaggio: essa richiama l’azione dello Spirito Santo che, esattamente come il vento, non si sa da dove venga e dove vada (Gv 3,8); chi intraprende un viaggio, pur avendo chiara la meta, sa di dovere essere sempre disponibile a fare tesoro delle modalità diverse con le quali gli altri sono incamminati verso lo stesso fine. La scuola cattolica si propone come meta la formazione integrale dell’umano, la “capacitazione” di tutti a essere cercatori continui della verità; per questo motivo essa non può fare a meno di sentirsi virtuosamente chiamata a essere un modello di ascolto di tutti gli attori coinvolti: le loro domande, le ipotesi risolutive, le illusioni deluse di aver finalmente trovato una risposta definitiva. Proprio perché un simile obiettivo ha sempre da essere ricordato a tutti, la scuola cattolica paritaria “viaggia” con speranza verso il prossimo Giubileo, nella certezza di essere sempre mendicante di libertà! Il Giubileo, infatti, nella sua istituzione ebraica era il tempo nel quale venivano finalmente ripristinati dei legami di libertà e giustizia, in virtù della misericordia con cui nuovamente ci si guardava reciprocamente. Ne viene dunque che per essere realmente “sinodali”, gli attori della scuola devono riconoscersi mendicanti di liberazione e di perdono. La richiesta di libertà ha prima di tutto a che fare con il riconoscimento della singolarità della propria identità; il Giubileo, infatti, permetteva allo schiavo di essere libero! In modo particolare in Italia, la scuola cattolica, mendica ancora la libertà di potersi dire veramente paritaria, ossia accessibile a chiunque desideri avvalersi della sua preziosa offerta formativa. La scuola paritaria cattolica chiede la libertà di poter testimoniare a tutti che la fede in Gesù di Nazareth non impedisce un dialogo pacifico, non violento, con le diverse culture e fedi religiose. In questo viaggio verso il Giubileo, la scuola cattolica non può non riconoscere che, come in ogni pellegrinaggio, c’è chi cade, chi si ferisce, che ostacola il cammino dell’altro! Per questo motivo la scuola paritaria cattolica, nel sistema educativo italiano, può e deve diventare il luogo dove ci si ri-educa a guardare con misericordia e perdono se stessi e gli altri.
ANDREA ANDRETTOLicenziato in teologia sistematica alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale e in filosofia all’Università Cattolica del Sacro Cuore, parroco, membro della Giunta Fidae nazionale