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Rovigo, Palazzo Roverella. Parigi, tra cabaret e caffè-concerto
A Palazzo Roverella è visitabile la bella mostra dedicata alle opere di Henri de Toulouse-Lautrec, grande artista delle atmosfere parigine di fin de siècle
MosaicoA Palazzo Roverella è visitabile la bella mostra dedicata alle opere di Henri de Toulouse-Lautrec, grande artista delle atmosfere parigine di fin de siècle
L’eclettismo artistico di Henri de Toulouse-Lautrec, riflesso nella sua vita bohémien, è al centro di una straordinaria mostra aperta fino al 30 giugno a Palazzo Roverella (Rovigo). Organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo insieme al Comune di Rovigo e all’Accademia dei Concordi, l’esposizione offre una prospettiva nuova e approfondita sull’iconico pittore parigino. Nel cuore della Belle Époque parigina, Toulouse-Lautrec emerge come un personaggio dalla doppia natura: spiritoso ed elegante ma anche tormentato nel corpo e nello spirito. Nato da una famiglia aristocratica, si sente più a suo agio nei bassifondi di Montmartre e Pigalle, immergendosi nelle atmosfere dei cabaret e dei caffè-concerto tra ballerine e prostitute, sifilide e assenzio, e presto il suo tratto artistico nervoso e inconfondibile diviene il simbolo di un’epoca caratterizzata da fervente creatività e contraddizioni sociali. Curata da Jean-David JumeauLafond, Francesco Parisi e Fanny Girard, la mostra offre un’ampia panoramica sulla vita e l’opera del pittore francese, esaminando le sue influenze e il suo lascito attraverso oltre sessanta opere dell’artista, alle quali se ne aggiungono 140 di contemporanei del calibro di Boldini, Degas, De Nittis, Bonnard e Picasso, permettendo ai visitatori di contestualizzare l’arte di Toulouse-Lautrec all’interno del fermento culturale parigino di fine Ottocento. L’obiettivo principale della mostra è sgombrare il campo dai cliché e dalle etichette che spesso hanno limitato la comprensione di questo artista, la cui influenza si estende ben oltre i confini della sua epoca. Attraverso un approccio accattivante ma scientifico, gli organizzatori puntano a coinvolgere non solo gli appassionati d’arte, ma anche il grande pubblico, seguendo il successo delle mostre dedicate a Kandinskij, che nel 2022 richiamò 90 mila visitatori, e Renoir, che l’anno scorso arrivò a 73 mila presenze.