Mosaico
Cia Veneto. Servono un vero cambio di passo e concretezza
«Lungo la filiera si verificano dei rincari generalizzati che risultano difficili da intercettare».
«Lungo la filiera si verificano dei rincari generalizzati che risultano difficili da intercettare».
Così ha dichiarato il presidente di Cia Veneto, Gianmichele Passarini, all’assemblea regionale di Padova, raccogliendo la voce degli agricoltori che, nei loro interventi, hanno ribadito la necessità di concretezza. «Il nostro è un grido di dolore che non può e non deve rimanere inascoltato e fra le altre questioni urge una vera applicazione del Decreto legislativo 198/2021 sulle pratiche sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare, e va istituita a livello nazionale la figura di un ente in grado di monitorare e sanzionare tutte le azioni che danneggiano il mercato agroalimentare come la vendita di prodotti sottocosto». Tanti i temi “concreti” passati in rassegna dagli agricoltori di ogni angolo della regione, dal Polesine al Bellunese, come il consumo di suolo agricolo, per il quale Cia Veneto presenterà un pacchetto di proposte per una legge nazionale che lo azzeri “realmente”. Un problema è poi la fauna selvatica: «Serve passare dal concetto di protezione a quello di gestione», si è detto citando lupi e cinghiali, cervi ma anche le nutrie che «fanno più morti di tutti perché causa i loro scavi i trattori si rovesciano». E poi i cambiamenti climatici, la risorsa idrica, le riserve nivali in calo, la burocrazia europea che “incaglia” la Pac. Temi centrali per un’agricoltura veneta che si caratterizza per piccole e medie imprese a forte vocazione familiare, vero presidio per il territorio.