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La sofferenza dell’Ucraina in mostra a Padova
Perdita e guadagno: in termini umani il bilancio è impossibile.
MosaicoPerdita e guadagno: in termini umani il bilancio è impossibile.
L’artista Alexander Zhyvotkov narra la guerra in Ucraina con 33 opere esposte a Padova, presso la galleria civica Cavour. Si chiama “Le tavole sacre dell’Ucraina” la mostra che, alla sua prima esposizione in Italia, guida lo spettatore in un percorso tanto artistico quanto politico e filosofico, rivolto alla comprensione della frattura emotiva del popolo ucraino. Quanto pesa una guerra a chi la vive? Quanto costa un conflitto che dura da più di dieci anni? Quali sono le àncore di salvezza per la mente? Zhyvotkov, che dal 2014 non si è mai spostato dalla capitale ucraina Kiev, ha scelto di narrare l’attraversamento fisico e psicologico di questo periodo storico. Uno spunto di conoscenza, quanto di presa di coscienza: «La prima opera è un ritratto di Cristo senza volto – spiega Andrea Colasio, assessore alla Cultura del Comune di Padova – L’artista, pur non essendo un credente in senso stretto, usa questa metafora per restituire l’idea della vacuità, della totale mancanza di punti di riferimento. L’orrore è questo: la perdita. L’artista ripercorre i fatti che descrivono il dramma efferato del conflitto, accompagnando lo spettatore in un percorso che attraversa il vuoto, verso la rinascita. Perché sì, la rinascita è contemplata ed è presa in considerazione», conclude. La spiritualità non è un punto di partenza, ma un punto d’arrivo e momento di una trama più ampia e complessa. «L’artista dimostra come la religione e la spiritualità, in questo caso, siano un punto d’appiglio per una sensibilità che si trova attaccata dalla violenza – commenta Liudmila Vladova Olenovych, curatrice della mostra, realizzata in collaborazione con il Comune di Padova e patrocinio della Regione del Veneto – Le vicende tragiche ci riconducono ai valori fondamentali: di qui la scelta di un approccio estremamente fisico alla dimensione della sofferenza. Le opere sono in legno e in pietra, entrambi materiali che sottolineano la presenza tanto di un corpo che le ha maneggiate, quanto la necessità di un corpo che le deve comprendere e interpretare». La mostra, a ingresso gratuito, sarà fruibile al pubblico fino al 31 marzo.