Mosaico
Pasqua, la gioia della Resurrezione. Questo tempo di Pasqua sia di gioia e pace a partire dalle nostre stesse case
Un tempo che può connotarsi come davvero gioioso e fecondo, in cui il Signore fa nuove tutte le cose
MosaicoUn tempo che può connotarsi come davvero gioioso e fecondo, in cui il Signore fa nuove tutte le cose
“Cristo è risorto!” “È veramente risorto!” “Christòs anèsti”, “Alithòs anesti” è il saluto pasquale caratteristico della tradizione ortodossa, che beneficamente e sempre più spesso si è diffuso anche fra i cristiani cattolici. È bello, appena vissuta la Veglia di Pasqua, salutarsi con quella che è l’essenza della buona notizia del Vangelo, il nucleo essenziale dello stesso kerigma! Se Gesù non fosse risorto, la nostra fede sarebbe vana! Ma con la Sua Resurrezione, tutto, proprio tutto è redento e prima di ogni altro la nostra vita nelle sue più tragiche sofferenze e fragilità. Morto in croce, Gesù discende agli Inferi e da lì il terzo giorno risorge a vita eterna. È questo passaggio – il significato della parola Pasqua – dalla sofferenza indicibile e ignominiosa alla destra del Padre, dalla morte alla vita eterna, è questo il mistero che ci ha salvato! Ed è a partire da ciò, da questa meravigliosa verità della nostra fede, che noi dal giorno di ieri entriamo nel grande tempo di Pasqua! Un tempo che può connotarsi come davvero gioioso e fecondo, in cui il Signore fa nuove tutte le cose, a dispetto dei sanguinosi clamori di guerre a cui, purtroppo, assistiamo attoniti; sempre più impauriti che “le terza guerra mondiale a pezzi” – secondo la nota espressione di Papa Francesco – stia diventando una realtà tragica e globale. Non possiamo cedere all’angoscia e alla disperazione, perché la resurrezione di Gesù è il segno tangibile che le morti, ogni nostra morte, fisica o spirituale, ogni nostra sofferenza, ogni dolore non è l’ultima parola. Potremmo pensare che sia troppo facile inneggiare alla Pasqua stando seduti alle nostre tavole imbandite, in cui – nonostante quelli che si lamentano sempre – non mancano mai prelibatezze secondo tradizione. Anche ripetere che bisogna pregare per la pace può rischiare di essere un refrain vuoto, che tacita la coscienza, ma non la converte verso un orientamento concretamente fecondo e capace di annullare le conflittualità a partire dai nostri passi quotidiani. Basti pensare quanto sia complicato andare d’accordo quando in famiglia si è tutti insieme, pur essendo di per sé una Grazia quella di avere dei tempi non soffocati dagli impegni ordinari che spesso ci riducono a cellule impazzite che corrono senza un centro di gravità permanente. In questi giorni di vacanza potrebbe essere successo a molti di trovarsi tutti insieme in automobile per tragitti più lunghi del solito e poi insieme qualche ora consecutiva, senza incombenze lavorative, in luoghi di villeggiatura, o in un piccolo o grande viaggio… Abbiamo fatto esperienze di dialogo e di accoglienza con il nostro prossimo più prossimo che dovrebbero essere i membri della nostra famiglia? Talvolta i fratelli dicono di non essersi scelti e che se non fossero legati dal sangue e costretti a convivere, forse sarebbero paradossalmente più amici; ma anche gli stessi figli – in specie durante la lunga e misteriosa sindrome che si chiama “adolescenza” – proprio non riescono a riconoscere le buone intenzioni dei loro genitori e subiscono, con sofferenza, ogni loro scelta, atteggiamento e parola, soprattutto se la interpretano come una serie di giudizi priva di ascolto, comprensione, in una parola, di amore. Quanto è difficile essere padri e madri trasparenti per coloro che si è generati! Da un lato non essere possessivi o troppo spinti a imporre degli indirizzi valoriali, dall’altro non essere distratti e privi di quella tenerezza che è il fondamento di ogni fiducia e la chiave per rendere credibile ogni testimonianza, compresa quella di fede. L’auspicio, allora, è che, mentre impetriamo da Dio la fine urgente delle ostilità nei luoghi in cui vittime innocenti soccombono alla folle bramosia di odio, vendetta e possesso di pochi potenti senza scrupoli, questo tempo di Pasqua sia di gioia e pace a partire dalle nostre stesse case, affinché la nostra preghiera, casta e sincera, possa salire al Padre come offerta gradita.