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Il sogno di Modigliani, la sua opera scultorea in mostra a Palazzo Santo Stefano
A Palazzo Santo Stefano la mostra sullo scultore toscano
MosaicoA Palazzo Santo Stefano la mostra sullo scultore toscano
In occasione del 140° anniversario della nascita di Amedeo Modigliani a Palazzo Santo Stefano, a Padova, è allestita la mostra “Il sogno di Modigliani”, aperta fino al 16 febbraio ogni venerdì, sabato e domenica e visitabile gratuitamente. «Una mostra di livello internazionale e completamente gratuita – dice la curatrice Marina Sonzini – che porta a Padova opere esposte in sedi istituzionali nelle maggiori capitali europee. Un evento di grande prestigio per la città che a Modigliani ha intitolato uno dei suoi licei artistici, e un’opportunità di approfondimento per tutti». La mostra propone una lettura particolare dell’opera scultorea di Modigliani, il suo grande “sogno”. Una mostra su Modigliani (non di Modigliani), che vuole proporre una lettura della scultura alla luce dei fattori che la compenetrarono: a partire dalla cultura ebraica dello scultore di Livorno, passando per lo studio della scultura trecentesca (soprattutto di Tino di Camàino), poi il Rinascimento fiorentino (il non finito di Michelangelo), per arrivare a Parigi, alla fascinazione per l’arte egizia (il calendario di Dendera ad esempio, che Modigliani a differenza di altri sapeva decodificare), poi l’incontro con Brâncuşi e la presa di distanza dalle avanguardie e contemporaneamente la fascinazione per l’arte “negra” e orientale, per finire con l’incontro con Max Jacob e l’approfondimento della gematria e della cabalà testimoniato in alcuni disegni. La mostra si compone di quattro sezioni: le basi (la cultura ebraica), le 22 lettere dello Sefer Yetzirà e l’albero della vita; Modigliani scultore (la sezione illustra con 30 disegni eseguiti dal livornese Francesco Tonarini le opere scolpite da Modigliani); i maestri (in questa sezione è presente una scultura di Auguste Rodin, un’opera di Miliţa Petraşcu, un’opera di Brâncuşi, il trittico di Remus Botarro); l’influenza sulla scultura contemporanea (le opere scultoree di Remus Botarro provenienti dal museo di Gravelotte e lo studio della stilizzazione caricaturale dell’Amazzone compiuto da Francesco Tonarini).