MosaicoIl 2 febbraio a Padova viene presentato il volume di Nicolò Maccavino dedicato alla figura di don Luigi Sturzo nella veste di musicista, compositore e critico
Un intellettuale raffinato che ha saputo coniugare i molti fili dell’esistenza. Don Luigi Sturzo: sacerdote, sindaco di Caltagirone, fondatore del Partito popolare italiano, antifascista e quindi esule, senatore a vita della Repubblica, fu anche musicista, compositore e critico. E proprio questo suo aspetto davvero poco conosciuto è sviscerato da Nicolò Maccavino, docente di Storia della musica, nel volume Luigi Sturzo e la musica. Le composizioni e gli scritti musicali – realizzato grazie anche al contributo dell’associazione Genius Loci di Caltagirone – a partire da un certosino lavoro d’archivio che evidenzia il genio di un uomo non assimilabile agli stereotipi culturali della sua epoca. Don Sturzo era favorevole alla riforma sulla musica sacra di san Pio X, amava Verdi e Wagner e, pensando a quest’ultimo, scrisse Il ciclo della Creazione. Tetralogia cristiana «poema drammatico in un prologo e quattro azioni» contrapponendolo al mito pagano. «La grandezza di questo uomo sta nel fatto che vedesse oltre – spiega Nicolò Maccavino – “Si sognò anche, e col sogno si posero le premesse dell’avvenire” scrive in una lettera del 1956 pensando a quando era prosindaco di Caltagirone per spiegare che “sognò” così intensamente che le opere furono realizzate». La musica lo ha accompagnato tutta la vita, anche in età avanzata, e quando esule visse a New York l’attività di critico diventò molto importante: lì scrisse il saggio su Verdi, redarguì un giornalista locale che scriveva di musica sacra italiana “senza conoscerla”. «Di don Luigi Sturzo mi ha colpito la vastità delle conoscenze e la capacità di essere informatissimo su tutto; il grande amore per la sua città e la capacità di realizzare i progetti – spiega Maccavino – Studiarlo, scriverne, non significa solo riconoscerne le qualità o riscoprire questo aspetto meno conosciuto della sua personalità. Oggi c’è una grande distrazione nei confronti dell’arte musicale, invece Sturzo ha sempre mostrato interesse per la musica sia come maieutica sia per la capacità di veicolare messaggi». Il volume sarà presentato domenica 2 febbraio alle 17 a Padova, al Catecumenion della Fondazione San Pio X, via Colonnello de Cristoforis 8. Dialogheranno con l’autore mons. Michele Pennisi, arcivescovo emerito di Monreale e presidente della Fondazione Luigi Sturzo di Caltagirone e la prof.ssa Annie Fontana, docente di Composizione musicale che ha ridotto le partiture sturziane. Di Sturzo compositore Maurizio Scalabrin al pianoforte e la mezzosoprano Elena De Simone eseguiranno: O Sacrum Convivium; Deus in Auditorium; Vespro; Magnificat; Cibo Celeste. L’ingresso all’evento è libero.
