MosaicoVenerdì 14 febbraio in Collegio sacro del Palazzo Vescovile, alle 16, presentazione del volume di saggi di Antonio Rigon sulla storia religiosa ed ecclesiastica padovana (secoli XII-XV)
Venerdì 14 febbraio alle 16 in Collegio sacro del Palazzo Vescovile viene presentato il volume di saggi di Antonio Rigon, già ordinario di storia medievale all’Università di Padova, intitolato Studi di storia religiosa ed ecclesiastica padovana (secoli XIIXV) curato da Donato Gallo ed edito dall’Istituto storico italiano per il medioevo nella prestigiosa collana Italia sacra, fondata nel 1959 dal padovano Paolo Sambin e caratterizzata da un rigoroso approccio alle fonti con una contemporanea apertura a temi innovativi. Dopo i saluti di mons. Stefano Dal Santo, direttore dell’Istituto per la storia ecclesiastica padovana, e di Eleonora Lombardo del dipartimento di beni culturali dell’Università di Padova, parlano Umberto Longo direttore dell’Istituto storico italiano per il medioevo, Daniela Dando dell’Università di Pavia e Andrea Tilatti dell’ateneo udinese. Presiede dom Francesco Trolese abate emerito di Santa Giustina. I saggi raccolti completano quelli dello stesso autore usciti nel 2002 e nel 2016-17 e concernenti la storia francescana e antoniana. «Restavano fuori – spiega il curatore Donato Gallo – come specifica il titolo dell’opera, i saggi dedicati alle istituzioni ecclesiastiche e alla vita religiosa padovana nel medioevo, raccolti attorno a tre grandi nuclei tematici: vescovi; agiografia, politica, santità; monachesimo vecchio e nuovo. Sono saggi scritti tra la metà degli anni Settanta e il Duemila, ma sono ancora considerati fondamentali, studi da cui non si può prescindere nell’affrontare argomenti a loro connessi, solo in apparenza limitati geograficamente, ma con ampi collegamenti con quello che succede in parallelo nelle altre parti d’Italia. Sono inoltre scritti che si offrono a un pubblico anche di non addetti ai lavori, spinto dal desiderio di approfondire temi difficili esposti in forma comprensibile ed elegante». La sezione dedicata ai vescovi si apre con un saggio che approfondisce la questione delle elezioni vescovili, quando ancora davano spazio d’azione nella designazione del presule al Capitolo della cattedrale, agli abati e ai parroci della città. La seconda parte si sofferma sulla dimensione politica delle canonizzazioni duecentesche che hanno riguardato sant’Antonio, ma anche Giordano Forzaté, Beatrice d’Este, la principessa cantata dai trovatori che poi sceglie la vita religiosa nella povertà. Gli otto saggi della terza sezione si soffermano su un monachesimo niente affatto chiuso al mondo come quello dei monaci albi, che si riferiscono alla regola benedettina e indossano l’abito bianco a imitazione cistercense, ma fanno riferimento al vescovo. La sezione finale miscellanea mette a disposizione dei moderni lettori saggi dispersi e difficilmente reperibili che spaziano su vicende culturali non disgiunte da quelle ecclesiastiche.
