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Gli imam “italiani”: 40enni, sposati e con titolo di laurea. “Non un problema ma una risorsa a beneficio di tutti”
Quarantenne, sposato, con un elevato grado d’istruzione e un'ottima conoscenza della Costituzione. Non solo guida spirituale ma uomo "multi-tasking", soprattutto mediatore socio-culturale tra la comunità e il nostro Paese. È l’identikit che emerge da un’indagine inedita - contenuta nel libro “Il Dio dei migranti. Pluralismo, conflitto, integrazione” - sugli imam che guidano le moschee e le sale di preghiera presenti nel nostro Paese. Paolo Naso, uno degli autori, al Sir: “L’appartenenza religiosa degli immigrati non è un problema ma una risorsa sociale a beneficio di tutti”.