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In un Paese spaccato in due, Castillo è in vantaggio per una manciata di voti. Ferrari: “Una risposta dettata dalla disperazione”
Ventiquattr’ore sull’ottovolante. Alla fine, è il sombrero di Pedro Castillo a presentarsi in vantaggio all’ultima curva di uno scrutinio tanto clamoroso quanto la campagna elettorale che lo ha preceduto. Il confronto per le presidenziali del Perù, tra l’estrema sinistra del maestro del Cajamarca Pedro Castillo, auto-definitosi “marxista ma non comunista” e l’estrema destra di Keiko Fujimori, la figlia del dittatore Alberto, al suo terzo ballottaggio consecutivo, si risolve per una manciata di voti, e ancora non è detta l’ultima parola