Fatti
Sanità in montagna, accordo per renderla più attrattiva
Più medici in formazione sulle Dolomiti e alloggi invitanti a prezzi calmierati
FattiPiù medici in formazione sulle Dolomiti e alloggi invitanti a prezzi calmierati
Rafforzare e implementare la sanità in montagna. Una sfida sempre più urgente per il Veneto con i pendii che si svuotano di persone e personale. Ed è per questo che martedì 20 dicembre, Ulss 1 Dolomiti e Università di Padova, in sinergia con la Regione Veneto, hanno siglato un protocollo di collaborazione, al momento unico nel suo genere. Un accordo do ut des con l’università patavina che garantisce di aumentare il numero dei medici in formazione specialistica che completeranno il percorso di studi nelle Dolomiti, e l’azienda sanitaria pronta a offrire loro supporto logistico attraverso la messa a disposizione di una soluzione abitativa, come per esempio le foresterie aziendali, accessibili a prezzi calmierati, Di fatto, il protocollo sancisce “per iscritto” una pratica che, per necessità, già si era rafforzata negli ultimi mesi con la disponibilità dell’alloggio per gli specializzandi realizzato dall’Ulss Dolomiti in centro a Belluno e quello donato da Unifarco a Sedico. «Mettere a disposizione un supporto logistico per giovani medici specializzandi che scelgono di venire in questi territori diventa fondamentale – sottolinea Manuela Lanzarin, assessora regionale alla Sanità – Noi oggi dobbiamo investire su questo percorso, ampliare la rete formativa e far sì che gli specializzandi delle nostre università, Padova e Verona, possano formarsi in tutto il territorio Veneto, non solo nei principali ospedali dove ci sono i centri regionali, ma anche negli ospedali più di periferia, perché qui possono anche avere un’esperienza viva, che li arricchisce anche dal punto di vista umano». Oltre a eventi scientifici e dibattiti tra esperti organizzati in altura, il protocollo prevede concrete azioni di sostegno a favore di studenti, specializzandi e docenti che si sposeranno nelle zone montane, ma anche lo sviluppo di attività didattiche e di ricerca specifiche legate, anche coinvolgendo il territorio, sui temi inerenti alla salute, alla medicina dello sport e dell’esercizio, alla medicina del benessere, all’emergenza e urgenza, alla prevenzione e alla telemedicina collegate all’ambiente montano e ai grandi eventi legati al futuro delle Dolomiti.