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Padova. Sfida tra smog e ambiente, al centro c’è l’ex Prandina
Padova. Tra ozono e Pm10, salgono i giorni di sforamento, ma meglio rispetto a 20 anni fa
FattiPadova. Tra ozono e Pm10, salgono i giorni di sforamento, ma meglio rispetto a 20 anni fa
«Immaginate corso Milano attraversato dal tram, nuove alberature e poi uno spazio verde enorme come quello della Prandina. E in questo enorme parco un nuovo auditorium da mille posti. E sotterraneo, un parcheggio: sarebbe perfetto, cambierebbe l’accesso ovest della città. Una cosa spettacolare». Nella consueta conferenza stampa di fine anno, il sindaco di Padova, Sergio Giordani, si è congedato con un «sogno», che riapre il dibattito sull’ex area Prandina e sul suo futuro, connesso a tematiche ambientali, smog, utilizzo dell’auto e si stemi alternativi di mobilità. «Quello che più ci preoccupa al momento è il tema del parcheggio sotterraneo – sostiene Sandro Ginestri, presidente di Legambiente Padova – Se si trattasse di un grande parcheggio da 500 posti auto come quello progettato dall’associazione AmoPadova che rivendica la paternità della proposta del sindaco, si tratterebbe di un salto indietro di almeno dieci anni nel dibattito sulla mobilità sostenibile in città». Del resto le parole del presidente Ginestri seguono i dati messi assieme dall’associazione ambientalista: a Padova sono stati registrati 144 giorni d’aria inquinata al di sopra dei limite di legge (77 relativi all’ozono e 67 per i Pm10, media tra le cinque centraline Arpav in città), quasi un giorno su due. Il quadro è ancora più “torbido” se paragonato agli anni precedenti: 27 giorni in più del 2021, tre in più del 2020, 40 in più del 2019, 43 in più del 2018. Il quadro dell’inquinamento atmosferico patavino, in sintesi, illustra che negli ultimi cinque anni i giorni fuorilegge per Pm10 e ozono complessivamente sono stati 144 nel 2022; 117 nel 2021; 141 nel 2020; 104 nel 2019; 101 nel 2018. «Il 2022 è l’anno più inquinato degli ultimi dieci per quanto riguarda l’ozono – rimarca Lucio Passi, responsabile delle politiche antismog di Legambiente Padova – a causa dell’estate torrida con pochissime piogge che avrebbero potuto disperderlo: una della tante conseguenze della crisi climatica in atto». Palazzo Moroni, invece, estende lo sguardo confrontando i dati del 2022 con quelli degli ultimi 20 anni. Analizzando i dati Arpav disponibili alla centralina di riferimento della Mandria e alla centralina dell’Arcella, si osserva come dal 2002 a oggi i giorni di sforamento del limite si sono ridotti: nel 2003, fanno sapere dal Comune, i giorni di superamento all’Arcella erano 169 e alla Mandria 197, contro i 51 all’Arcella e i 59 alla Mandria del 2021. «Credo sia importante comunicare ai cittadini, che stanno mettendo in atto diversi sacrifici, che sul lungo periodo stiamo ottenendo risultati significativi – sono le parole dell’assessore all’Urbanistica, mobilità e ambiente – L’emergenza smog esiste ed è concreta, ma rispetto a 15 o 20 anni fa la situazione è nettamente migliorata e dobbiamo proseguire insieme in questa direzione, in maniera sempre più determinata. È importante iniziare a lavorare su uno degli altri grandi elementi che producono emissioni, oltre al traffico e al riscaldamento, ovvero l’agricoltura: serve individuare in quale modo incidere in campo agricolo, oltre ai divieti di spandimento di liquami zootecnici già presenti in ordinanza».
Ottimismo per i saldi invernali iniziati dal 5 gennaio. A Padova e provincia, secondo l’Ascom Confcommercio, due su tre delle 400 mila famiglie si dedicheranno allo shopping spendendo, mediamente, 140 euro per persona.
L’ex caserma Prandina si sviluppa nell’area che un tempo era occupata dal monastero femminile di San Benedetto. Nel 1810, per decreto napoleonico, passa sotto il controllo del Demanio militare diventando caserma.