Fatti
Nuova agitazione Fimmg dei medici di famiglia del Veneto
La Federazione dei medici di famiglia del Veneto definisce deludente la bozza della Regione sull’organizzazione degli ambulatori e del personale
FattiLa Federazione dei medici di famiglia del Veneto definisce deludente la bozza della Regione sull’organizzazione degli ambulatori e del personale
La tensione tra la Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) e la Regione Veneto è giunta a un punto critico, culminando con l’abbandono del tavolo delle trattative da parte del sindacato per il rinnovo dell’Accordo integrativo regionale (Air). La Fimmg ha proclamato lo stato d’agitazione, criticando aspramente la bozza presentata dalla Regione, definendola «deludente» e incapace di rispondere ai reali bisogni della popolazione. Secondo la Fimmg, la proposta della Regione è «inconsistente» e distante dalla vita quotidiana negli studi dei medici di famiglia, soprattutto riguardo alla riorganizzazione degli ambulatori e al potenziamento del personale di studio. Le richieste sul tavolo riguardavano la riorganizzazione del lavoro con ambulatori medici dove operano più dottori, in grado di sostituirsi a vicenda. Inoltre mettere a disposizione una segreteria comune per 14 ore settimanali. La Regione ne ha concesse sette: «Le sette ore settimanali – spiega il segretario regionale Maurizio Scassola – per ogni medico di medicina generale offerte dalla Regione per il personale amministrativo, come evidenziato nella bozza di proposta Air arrivata a inizio dicembre, rappresentano un affronto al buon senso e una chiara dimostrazione di non aver compreso le criticità e di non volere proseguire nelle trattative. Questa bozza non può rappresentare una base di discussione per una vera, seria, operativa ed efficace riorganizzazione dell’assistenza primaria in Veneto. Un territorio in cui, giova ricordarlo, circa il 40 per cento dei colleghi lavora in perfetta solitudine, senza personale di supporto. Non è possibile che oggi in Veneto, solo il 23 per cento della popolazione possa usufruire di un servizio di livello europeo con studi di medicina generale, attrezzati con tecnologie, con personale amministrativo e infermieristico adeguato. Il 37 per cento dei medici di famiglia e della loro popolazione non hanno nemmeno la possibilità di avere personale di studio».
Dall’altra parte, la Regione Veneto ha risposto alle accuse della Fimmg, sottolineando la disponibilità al dialogo e alla trattativa. L’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, ha dichiarato: «Accusare la Regione di assenza di impegno programmatorio mi sembra profondamente ingiusto da parte della Fimmg alla quale, nonostante tutto, rinnovo la disponibilità della Regione a trattare e ragionare sulle questioni aperte, disponibilità che non sembra avere, al momento, la Fimmg, per un confronto su una reale riorganizzazione delle attività della medicina generale, aldilà delle dichiarazioni d’intenti». La Regione sostiene di aver proposto una piattaforma negoziale basata su principi di equità, accessibilità e prossimità alle cure, mirando a un’organizzazione più coordinata della medicina generale per garantire un migliore accesso all’assistenza. Secondo la Regione, il superamento delle attuali forme organizzative per cui oggi ci sono ancora medici di medicina generale che lavorano singolarmente, in favore di uno sviluppo delle cure primarie affinché i medici di medicina generale lavorino sempre di più insieme e in forma coordinata, ha rappresentato la principale finalità con cui si sono svolte finora le trattative sindacali, ma l’assenza dal tavolo da parte della Fimmg non ha reso possibile affrontare anche il tema delle risorse.
Nonostante la situazione sia in miglioramento, sono ancora 405 mila le persone in Veneto senza il medico di famiglia. Sono, infatti, 338 i posti mancanti (a marzo 2023 ne mancavano 784) e l’emergenza non sarà risolta prima di due anni.

L’assessore all’agricoltura, Federico Caner, ha annunciato che tutte le 278 richieste di finanziamento presentate per il sostegno al settore vitivinicolo sono state accettate, per un totale di quasi 14 milioni di euro. Il decreto di finanziabilità ha dato il via libera ai nuovi stanziamenti per le aziende agricole e le imprese del settore, con l’auspicio che generi competitività dei prodotti in Italia e all’estero.