Fatti
Arre e Anguillara nel ricordo dei loro emigranti
«Ad Arre, da più di una decina di anni, c’è un monumento, un uomo con in mano una valigia che cammina, schiena dritta, su un emisfero.
Fatti«Ad Arre, da più di una decina di anni, c’è un monumento, un uomo con in mano una valigia che cammina, schiena dritta, su un emisfero.
“L’emigrante” è un dono dell’artista Orazio Quebella al paese delle sue origini: qui è nato nel 1934 e dopo essersi trasferito con la sua famiglia a Tripoli è emigrato in Piemonte dopo la seconda guerra mondiale. In provincia di Padova è l’unico monumento sul tema, così abbiamo deciso di impegnarci e organizzare qualcosa». Sono le parole del primo cittadino Michele Teobaldo: quest’anno si ricordano i 150 anni da quel 21 febbraio 1874, giorno in cui un gruppo di 386 lavoratori veneti e trentini, assieme alle loro famiglie, sbarcarono in Brasile per iniziare una nuova vita e lasciare carestia e povertà alle spalle. Sulla scia di queste celebrazioni, i Comuni di Arre e Anguillara Veneta, assieme alla Provincia e all’associazione Padovani nel mondo, organizzano la “Festa provinciale del migrante”. Si inizia giovedì 18 aprile in sala Papafava, alle 20.45, con la presentazione del libro Piero fa la Merica di Paolo Malaguti in dialogo con Damiano Fusaro, storico locale. Venerdì, stesso orario e stessa sede, un concerto a cura del maestro Angel Ramirez, della violinista Galina Berghi e di Alberto Trincanato, di origini venete che vive in Brasile. Sabato 20 aprile, Alberto Sturaro illustra l’emigrazione che ha coinvolto Arre nel periodo 1887-1953. Domenica, dopo la messa delle 9 con autorità civili e religione, si prende posto in sala Papafava per il monologo della compagnia “Brutti ma Buoni”. Segue l’inaugurazione delle mostre “Le grandi tragedie dell’emigrazione italiana” dell’associazione Padovani nel mondo e una mostra fotografica sui popoli a cura della sammarinese Erika Muccioli. Alle 17, un concerto a cura di Macuilli Ensemble. Ad Anguillara Veneta, invece, gli appuntamenti si terranno venerdì 3 maggio, in Villa Arca del Santo: a partire dalle 20, l’inaugurazione della già citata mostra fotografica; a seguire il concerto a cura di Angel Ramirez, della violinista Galina Berghi, intervallato da storie di vita a cura della camerunense Isabel Nsoh Bih.
Circa cinque milioni di veneti hanno lasciato l’Italia dopo l’Unità per cercare lavoro e fortuna in terre lontane. Il Brasile era la meta principale, assieme a Svizzera, Argentina, Germania e Francia. In Brasile, attualmente ci sono cittadine che ricordavo le origini: Nova Pàdua, Nova Schio, Nova Bassano, Nova Treviso, Nova Veneza.