Fatti
Camposampiero. Il nuovo presidio di Libera nel nome di Dalla Chiesa
A Camposampiero, la scelta degli studenti del Newton-Pertini in ricordo del generale
A Camposampiero, la scelta degli studenti del Newton-Pertini in ricordo del generale
«La divisa per lui era tutto. Rappresentare lo Stato e impegnarsi per affermare la giustizia, un orgoglio. Lo ha fatto fino all’ultimo, anche quando lo avevano isolato. Ma lui per me era, prima di tutto, un padre. Il mio papà. La ricchezza di valori che ci ha lasciato ha consentito a noi, in tutta la nostra vita, di poter attingere a questo tesoro» È un racconto intenso quello che Simona Dalla Chiesa, figlia del generale Carlo Alberto ucciso dalla mafia con la moglie Emanuela Setti Carraro e la scorta nel 1982, in collegamento da remoto, ha affidato agli studenti dell’istituto di istruzione superiore Newton-Pertini di Camposampiero. Un incontro voluto per inaugurare il presidio di Libera, intitolato al generale Dalla Chiesa. Insieme ai ragazzi e alle ragazze, coordinati in questo progetto dal prof. Alan Caccin insieme ad altri docenti, erano presenti la dirigente scolastica Chiara Tonello, il vicesindaco Lorenza Maria Baggio e i referenti provinciali locali di Libera. I ragazzi hanno ascoltato la testimonianza della figlia del generale Dalla Chiesa ponendo una serie di domande a lei e a Marco D’Agostino della fondazione Pio La Torre. Tra queste, «perché valga la pena, ancora oggi, combattere e impegnarsi?» si sono chiesti. Simona, terzogenita di Dalla Chiesa, ha risposto con le parole del padre: «Quando lo chiedevamo a lui, ci rispondeva che le istituzioni vanno difese anche quando chi le rappresenta non merita, perché gli uomini passano e la democrazia conquistata con la Resistenza, per la quale aveva combattuto da giovane, resta». Gli studenti hanno firmato un patto di presidio con il quale si impegnano a proseguire il percorso di preparazione che li vedrà nei prossimi mesi protagonisti di incontri di sensibilizzazione nelle scuole medie. «Per raggiungere uno tra gli obiettivi più importanti che la scuola si pone come istituzione, ovvero formare futuri cittadini responsabili nei confronti della comunità – affermano la preside Chiara Tonello, e gli insegnanti Alan Caccin e Laura Fraccalanza – è necessario promuovere azioni e atteggiamenti rispettosi delle leggi e attivi nella partecipazione alla vita sociale e civile. Lo scopo è quello di attivare iniziative di conoscenza, sensibilizzazione e azione sui temi della legalità e del cambiamento della società». Una delegazione di questi studenti, lo scorso 21 marzo a Roma, ha preso parte al corteo per la 29a Giornata in ricordo di tutte le vittime innocenti di mafia.