Fatti
Provincia di Padova. Imprese: più di 20 mila posti di lavoro
Tra dicembre 2024 e febbraio 2025 saranno 21.240 i posti di lavoro di cui necessitano le imprese padovane.
FattiTra dicembre 2024 e febbraio 2025 saranno 21.240 i posti di lavoro di cui necessitano le imprese padovane.
Lo dice Unioncamere – Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Sistema informativo Excelsior che, in tutto il Paese, sonda 115mila imprese con dipendenti sia del settore industriale che dei servizi. A dicembre il fabbisogno, nel Padovano, era di 4.900 unità, qualcosa meno (300 posti) rispetto allo stesso mese del 2023, mentre le tendenze occupazionali per i prossimi mesi, pur trattandosi di oltre 21mila posti, differiscono per 40 unità. L’indagine, molto particolareggiata, individua in un 38 per cento i posti a tempo indeterminato mentre il 62 per cento sono a tempo determinato. Il 66 per cento riguarda i servizi con una percentuale del 54 per cento appannaggio delle imprese con meno di 50 dipendenti. Per il 18 per cento si tratta di dirigenti, specialisti e tecnici e per il 32 per cento sono giovani under 30. Da qui a febbraio sarà il commercio a registrare la maggior richiesta di personale (ben 3.400 persone), seguita dalla ristorazione e dalla ricettività (2.650), quindi trasporti e magazzinaggio ed infine logistica (1.470) e costruzioni (1.750). Sui 4.900 profili che erano stati preventivati per dicembre, ben 540 erano addetti alla ristorazione; 530 addetti alle vendite, e poi segreteria (210), professioni mediche (140); addetti all’accoglienza e all’informazione della clientela (120). I servizi, intesi come terziario di mercato, col complessivo di 3.250 posti, risultavano di gran lunga maggioritari. Coi servizi alle imprese che raggiungevano quota 1.200, il commercio che si attestava a quota 880 e i servizi di alloggio e ristorazione che toccavano le 650 unità. «Nella nostra economia la centralità del terziario di mercato – afferma Patrizio Bertin presidente di Confcommercio Ascom Padova – è evidente, come evidente è il contributo che all’occupazione viene data dalle piccole imprese». Per quanto riguarda la tipologia contrattuale: per il turismo il 17 per cento e a tempo indeterminato, il 66 determinato, c’è un 4 per cento di apprendistato e 13 con altri contratti. Nei servizi alle imprese invece la situazione è diversa (37 per cento indeterminato, 55 determinato, 7 per cento apprendistato e 1 per cento altro), così come per il commercio dove si registra un 26 per cento di tempo indeterminato, 50 per cento determinato, 18 apprendistato e 5 per cento di altre tipologie. Da sottolineare infine che il 54 per cento degli intervistati ritiene di avere difficoltà a trovare i profili desiderati anche perché viene richiesta esperienza professionale specifica.