Fatti
Educandato San Benedetto. Il disagio di cambiare sede
A Padova, genitori in protesta per la scelta, senza preavviso, di trasferire il liceo classico europeo e il liceo delle scienze umane dall’Arcella alla Guizza
A Padova, genitori in protesta per la scelta, senza preavviso, di trasferire il liceo classico europeo e il liceo delle scienze umane dall’Arcella alla Guizza
La questione è sulla bocca di tanti: l’educandato San Benedetto si dovrà spostare dall’attuale sede di via Cardinale Callegari, in zona Arcella a Padova, alla nuova di via Alessandro Tassoni, nel quartiere della Guizza. Qui alla Guizza verrebbe collocata al posto dell’attuale scuola primaria Ricci Curbastro che troverebbe un’altra sede. Coinvolta in questa scelta è la Provincia che può proporre l’attivazione o la chiusura di indirizzi di studio della scuola secondaria di secondo grado (superiore), sempre in accordo con la Regione e l’Ufficio scolastico regionale. Una spiegazione sullo spostamento dell’educandato nella futura sede arriva da Luigi Bisato, consigliere con delega alla Pubblica istruzione della Provincia di Padova: «La nuova struttura consente di offrire un ambiente di apprendimento consono e facilmente accessibile grazie alla vicinanza ai principali mezzi di trasporto pubblico. Oltre alle aule, poste prevalentemente al piano terra, la nuova scuola dispone di un’adeguata area verde. Entro due anni saranno inoltre realizzati una nuova mensa e spazi ricreativi dedicati, progettati per favorire la socializzazione e il benessere degli studenti durante le pause. La sede che ospita attualmente la scuola elementare Ricci Curbastro sarà ceduta alla fine dell’anno scolastico in corso dal Comune di Padova, e ospiterà sia il liceo europeo sia il liceo delle scienze umane. La nuova sede sarà operativa a partire dall’anno scolastico 2026-2027, così da consentire la realizzazione della mensa necessaria a garantire la continuità e la qualità dei servizi attualmente erogati». Questa scelta non è stata accolta con favore da tanti genitori di alunni che hanno iscritto i loro figli al primo anno e di chi lo frequenta già da tempo. Tra loro c’è Elisa Marchesin di Campodarsego, che si è fatta portavoce di questo gruppo: «Per arrivare a iscrivere nostro figlio al liceo classico europeo abbiamo avuto diversi incontri sull’offerta formativa della scuola e altri aspetti. Inoltre abbiamo studiato la fattibilità affinché nostro figlio in autonomia potesse raggiungere da settembre 2025 la sede dell’educandato, considerando che viene da Campodarsego. Nella fase dell’iscrizione nessuno ci ha detto dello spostamento della sede dell’istituto dall’Arcella alla Guizza. L’abbiamo saputo dai giornali intorno al 12 febbraio, dopo che le iscrizioni al primo anno delle superiori si erano chiuse il 10, due giorni prima. Gli articoli dicevano addirittura da settembre 2025: per noi è stata una doccia fredda». Stando alle parole di Marchesini, l’educandato San Benedetto successivamente ha avvertito i genitori del cambio di sede da settembre 2026: «Poca cosa ma almeno ci consente di prepararci meglio». Per le numerose famiglie che abitano nell’Alta Padovana, si è posta comunque la questione di come raggiungere la scuola, non più collocata a nord di Padova, ma nella zona sud. «Questo spostamento significa mettere in difficoltà tutti gli studenti (e sono tanti) provenienti da Cadoneghe, Campodarsego, Santa Giustina in Colle, Piazzola sul Brenta, Camposampiero e altre località. Per chi frequenta o frequenterà il liceo classico europeo, sono previsti, oltre alle mattinate, tre pomeriggi con attività e lezioni. Finendo tardi sarà piuttosto complicata la gestione del ritorno a casa. Mi lascia senza parole». Elisa Marchesini, con altri genitori, ha raccolto delle firme per esprimere, attraverso un testo reso pubblico, la contrarietà a questa scelta, perché «più ci facciamo sentire meglio è. Penso che le scuole superiori non debbano essere spostate da una parte all’altra della città senza un pensiero che tenga conto delle diverse esigenze. Se l’edilizia scolastica è un problema, è necessario che ci sia un pensiero più ampio».