Fatti
La vacanza verde piace sempre più
I dati Sono oltre 4,5 milioni gli “agrituristi” che nel 2023 hanno soggiornato in una struttura italiana. Crescono gli stranieri
I dati Sono oltre 4,5 milioni gli “agrituristi” che nel 2023 hanno soggiornato in una struttura italiana. Crescono gli stranieri
Sono oltre 26mila gli agriturismi in Italia. Lo rivela il rapporto Istat relativo al 2023, diffuso lo scorso mese di febbraio, che ha rilevato un aumento dell’1,1 per cento rispetto al 2022. Una crescita che dopo il periodo buio della pandemia non accenna quindi ad arrestarsi e che lancia nuove sfide al mondo dell’accoglienza rurale italiana. Nel 2023 gli “agrituristi” sono stati oltre 4,5 milioni, l’11 per cento in più rispetto al 2022, quasi la metà italiani (49 per cento) con una crescita della percentuale di stranieri del 17,6 per cento. «I nuovi dati evidenziano una crescita in termini qualitativi ma anche quantitativi dell’agriturismo italiano. La sfida è ora quella di arricchire ulteriormente la varietà dell’offerta come base per una destagionalizzazione della vacanza, allungando i periodi di permanenza e assicurando agli ospiti delle nostre strutture esperienze sempre più appaganti e formative», spiega Dominga Cotarella, presidente di Terranostra Campagna Amica, l’associazione ambientalista di Coldiretti che si propone di promuovere e sostenere l’attività agrituristica in un’ottica di protezione e valorizzazione delle risorse naturali del mondo rurale. Per quanto riguarda l’assetto produttivo delle aziende agrituristiche emerge sempre più forte l’integrazione dell’offerta di alloggio, degustazione e ristorazione, attività che rimangono il core-business di queste strutture. Il carattere multifunzionale delle aziende si conferma e si unisce a un’articolazione dell’offerta economica sempre più ampia e che fa leva sulle peculiarità culturali e paesaggistiche dei territori: sono quasi la metà le aziende che offrono almeno un servizio aggiuntivo. Equitazione, escursionismo, osservazione naturalistica, trekking, mountain-bike, corsi vari e ogni genere di attività sportiva sono carte sempre più importanti e gli agriturismi sono diventati dei veri e propri punti di riferimento per gli appassionati. Sono, invece, 2.085 le fattorie didattiche. Tornando ai dati, la crescita più consistente ha riguardato la Sardegna, dove le strutture agrituristiche sono cresciute del 3,5 per cento, il Lazio (3,3 per cento) e la Toscana (2,9 per cento). Nel complesso si conferma però al primo posto la Toscana che possiede il 28,1 per cento del totale degli agriturismi italiani, seguita dal Trentino-Alto Adige con il 16,7, dove tuttavia la sola provincia autonoma di Bolzano vanta quasi l’80 per cento degli arrivi. Segue, sempre su base nazionale, il Veneto dove c’è un agriturismo ogni dieci (9,9 per cento). Le aziende agrituristiche che svolgono attività di ristorazione sono poco più di 13 mila, circa la metà del totale e, rispetto al 2022, sono in lieve aumento; quelle con alloggio sono poco più di 21 mila (81 per cento del totale). Un’azienda su tre è retta da una donna. I luoghi più deputati all’insediamento di agriturismi sono le aree collinari, dove se ne trova oltre la metà. Sempre nel 2023, il valore della produzione delle aziende agrituristiche è stato di circa 1,8 miliardi di euro, con un aumento in valore del settore del 15,4 per cento; rispetto al 2019, l’anno pre-Covid, l’aumento è del 19,1 per cento, e appare quindi superata la fase critica post pandemia. Le presenze hanno superato i 16,6 milioni di notti spese (con un incremento del 7 per cento rispetto al 2022), sei su dieci appannaggio di turisti stranieri; la permanenza media nelle strutture è di 3,7 notti. Il valore medio nazionale per struttura è stato di 71.600 euro (toccando gli 84 mila al Nord) contro i 62.700 dell’anno precedente.
Nel 2023 le aziende agrituristiche sono aumentate di 280 unità (pari all’1,1 per cento, in più rispetto all’anno precedente), raggiungendo così quota 26.129. Sono invece 2.085 le fattorie didattiche in Italia. Un’azienda su tre è gestita da una donna.