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Chiesa IconChiesa | In dialogo con la Parola

mercoledì 17 Gennaio 2024

III Domenica del Tempo Ordinario *Domenica 21 gennaio 2024

Marco 1,14-20

Redazione
Redazione

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. 

Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. Subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

Ed ecco, «dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea». Ah, finalmente, dopo trent’anni di silenzio a Nazaret, l’agnello di Dio, annunciato da Giovanni, entra in campo. Ne avremmo da dire di cose sulla sua tempistica fuori dal mondo! E cosa fa? «Diceva: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino!”». Ma… lo gridava anche Giovanni nel deserto. Sì, è vero, ma le parole di Gesù non sono carta vetrata sulle coscienze, son «vangelo», annuncio nuovo come dice la parola e soprattutto annuncio bello. Ad ascoltarlo non ti vengono sensi di colpa, ma palpiti di gioia immensa, voglia di correre avanti. Ci si «converte», si cambia strada. Immediatamente. 

Guarda cosa succede a Simone e Andrea, due pescatori del lago di Galilea, a nord d’Israele. Gesù li vede e lancia loro la sua parola, proprio mentre loro «gettavano le reti in mare: “Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini”» (Mc 1,17). Parole chiare. Impossibile non capirle e non avvertirne immediatamente l’urgenza insieme alla professione che indicano. Se da un lato si tratta, infatti, sì, di continuare a pescare, dall’altro non son più pesci quelli che abboccano, ma uomini. Pesci di terra molto più grossi e furbi dei quattro pesci di lago che a malapena i due fratelli riuscivano a pescare per il fabbisogno famigliare. Devono pensarci? Ma neanche un po’. Infatti, Simone e Andrea «subito lasciarono le reti e lo seguirono» (1,18). È leggerezza tanta loro prontezza? Tirano a indovinare o sono proprio degli scriteriati?

La faccenda stupisce ancora di più

perché si ripete poco più avanti, con altri due fratelli. Infatti, «un poco oltre, Gesù vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò» (1,19-20). A fare cosa? La stessa cosa degli altri, solo un passo più avanti. Se quelli avrebbero pescato uomini, questi li avrebbero rammendati, come stavano facendo con le reti: ne avrebbero rattoppato le ferite, ricucito i pezzi. E lo avrebbero fatto subito, senza attendere situazioni migliori! «Infatti, anche essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui» (1,20). 

No, la loro non è fragilità di carattere, e tanto meno opportunismo di gente disperata che non ha nulla da perdere. 

No, tutto sta nella forza della parola di Gesù che si fa «vangelo», novità di bellezza e di sapienza, della loro vita. Scandaglio che scende negli abissi più oscuri dell’anima umana e sveglia i sogni più nascosti! «La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio – dice la lettera agli Ebrei – essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore» (Eb 4,12).

La Parola di Dio è un amo che ti pesca

dove sei e ti porta dove solo Dio sa! Si aggrappa a quello che stai facendo ma solo per prendere la rincorsa per quello che indicherà di fare per il Regno di Dio. 

E il Regno di Dio, ricordalo sempre, «è vicino», solo un passo più in là. Di quello che sei, di quello che sai, di quello che hai. Oplà! E ci sei dentro, d’un balzo, subito. E senza sentire quello che lasci perché hai già troppo da fare con quello che trovi. Se ti trovi, poi… perché con lui non è un piccolo lago, ma la vita intera che ti viene addosso a ondate sempre più forti. Impossibile cavalcarle, anche solo evitarle! Sfondano ogni resistenza, rompono gli ormeggi e… ti portano al largo. Davanti, dietro, sopra e sotto. Roba da vertigine. Profondità impensate. Ne sa qualcosa Giona! «Àlzati, va’ a Nìnive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico» (Gn 3,2). Così parla Dio a Giona. Parole, anche qui, fin troppo chiare. Chiedono al profeta di fare un passo avanti. Più avanti della giustizia umana, più avanti della sua rabbia, semplicemente perché «il Regno di Dio è vicino» anche a quelli di Nìnive. Anche se lui per primo non lo vuole. In effetti, Nìnive ne ha fatte troppe di cattiverie a Israele per passarci sopra. 

E sarebbe stato giusto darle una lezione.

Ma Dio non vuole sentire ragioni e torna a ripetere a Giona, come domenica scorsa a Samuele: «Annuncia loro quanto ti dico: “Ancora quaranta giorni e Nìnive sarà distrutta”» (3,4). Con Dio non c’è niente da fare! Dio lancia la sua rete di salvezza a tutti, compresi i nemici di Israele! Non c’è che da obbedirgli, e subito anche. 

E così «Giona si alzò e… cominciò a percorrere la città per un giorno di cammino e predicava: “Ancora quaranta giorni e Nìnive sarà distrutta”. I cittadini  di Nìnive credettero a Dio» (Gn 3,3-4). Funziona! La Parola di Dio funziona! Anche se detta a denti stretti. Basta lanciarla. E subito sei più avanti delle tue idee immobili. E… vi abboccano anche quelli che io non voglio. Diceva bene Giovanni Battista: «Colui che viene dopo è più forte di me perché viene prima di me!» (Mc 1,7).

E allora, è meglio approfittarne tutti! 

«Questo vi dico, fratelli – suggerisce, infatti, Paolo – il tempo si è fatto breve». Non è più possibile continuare a trascinarci dietro cadaveri antichi. 

«Il tempo è compiuto» di gettare la rete più avanti e fare della vita un «vangelo» di novità! «D’ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l’avessero; quelli che usano i beni del mondo, come se non li usassero pienamente: passa infatti la figura di questo mondo!» 

(1Cor 7,29-31). 

«Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri – prega il salmo responsoriale – Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza» (Sal 24,4-5). Solo la tua Parola, Signore, ci garantisce percorsi di assoluta novità. Oltre le barche, i garzoni e lo stesso padre Zebedèo.

frate Silenzio

Sorella allodola

A stargli dietro si va più avanti! 

In umanità e misericordia!

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