Granze, una delle rarissime infiorate del Nord Italia

Domenica 27 luglio sacre rappresentazioni improvvisate in maniera perfetta e condotte da una voce narrante, e poi una splendida infiorata fanno delle celebrazioni per la martire Cristina a Granze un evento devozionale unico in tutta l’Italia settentrione. È il frutto dello studio dei riti e delle tradizioni con cui la giovane martirizzata da Diocleziano viene celebrata nella sua terra d’origine: il Lazio.

Redazione

Domenica 27 luglio segna il culmine dei festeggiamenti che Granze dedica alla patrona santa Cristina da Bolsena, la cui memoria liturgica ricorre il 24. La comunità della Bassa è la sola nella diocesi a essere intitolata alla giovane vergine, martirizzata al principio del quarto secolo durante l’ultima persecuzione di Diocleziano. La parrocchia vive tale caratteristica con particolare orgoglio, sentendosi pienamente investita degli “oneri e onori” che derivano dalla sua unicità.

In anni recenti le celebrazioni religiose si sono arricchite di tutti gli intrattenimenti tipici delle sagre paesane, con un cartellone ricco di occasioni per divertirsi. Tutti gli appuntamenti più significativi sono incentrati sulla figura della patrona, a ricordare costantemente che è il legame con la sua figura la ragione prima e ultima della manifestazione. Ecco allora che è stata la “Ruota di santa Cristina”, giochi di squadra tra le cinque contrade del paese, a dare il via, sabato 19, ai nove giorni di festa. E sarà la “Corrida di santa Cristina” tra dilettanti allo sbaraglio a chiudere, sabato 26, il programma ludico.

La giornata conclusiva di domenica 27, infatti, è interamente religiosa e dedicata al ricordo della giovane martire e della sua vicenda. Per rinsaldare la propria fede attraverso l’intercessione della patrona, la comunità ha compiuto negli anni un importante lavoro di “scavo” devozionale, appropriandosi dei riti e delle tradizioni attraverso i quali santa Cristina viene onorata nella sua terra d’origine del Lazio. «L’esempio eroico della nostra martire ha affascinato e ci affascina, ha guidato coloro che ci hanno preceduto e continua a guidarci a Cristo sulla via del vangelo – afferma Roberta Ferraretto, del comitato organizzatore – La nostra comunità, prendendo esempio dalla parrocchia di Bolsena, anche quest’anno vuol onorare santa Cristina attraverso i suoi “Misteri”. Si tratta di sacre rappresentazioni messe in scena con una tecnica quasi teatrale che si riveste di notevole spettacolarità, destando emozione e devozione. L’allestimento dei “Misteri” coinvolge un gran numero di figuranti in costumi semplici dell’epoca romana. Ciò che sbalordisce è che non esistono prove generali o d’insieme, se non la ricognizione che viene effettuata qualche ora prima per visionare i luoghi e posizionare i carri».

I quadri, descritti e commentati da una voce narrante, illustrano la vita della giovane Cristina e le vicende che condussero al suo martirio durante l’ultima delle persecuzioni contro i cristiani ordinate da un imperatore romano. «La religiosità popolare è la radice dei santi “Misteri” di Cristina. Speriamo e ci auguriamo che la devozione alla patrona non venga mai meno nella nostra comunità e in tutto il popolo cristiano, e ci sia di guida all’amore per Cristo e il prossimo, nella certezza che le sue mani saranno sempre tese verso di noi, le nostre famiglie e le nostre necessità».

La rappresentazione dei “Misteri” ha luogo a villa Rusconi Camerini. I fedeli vi giungono in processione dopo la messa solenne delle 18 percorrendo via Ca’ Conti, che per l’occasione è ricoperta di coloratissimi quadri floreali. Quella di Granze è, infatti, una delle pochissime comunità dell’Italia del nord ad aver imparato la raffinata tecnica dell’infiorata, ovvero della “pittura con i fiori”, tanto che i suoi esperti vengono invitati anche altrove. Si tratta di una tradizione che i parrocchiani hanno importato nei primi anni Novanta dopo un pellegrinaggio a Bolsena, anche se, a onor del vero, nella cittadina laziale l’infiorata viene predisposta per la festa del Corpus Domini.

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