A Carpanedo settembre è il mese della “festa della Mamma”

Una devozione mariana provata in tanti anni prende forma all'Addolorata nella grande processione per le vie del paese: «La Madonna esce dalla chiesa e incontra idealmente tutte le famiglie della nostra comunità», spiega il parroco, don Gianni Binotto. Spazio anche alla solidarietà nella sagra per Maria: il sostegno va all'associazione Passo dopo passo che opera in Brasile e alla parrocchia per l'ampliamento del centro per l'infanzia.

Redazione

Si può considerare solo una sagra. In realtà, la ricorrenza cuore del mese di settembre è qualcosa di più per la comunità di Carpanedo. È la festa della Mamma. Domenica 21 settembre, nella parrocchia in comune di Albignasego, fedeli in festa per la Madonna Addolorata, una guida e un punto di riferimento per tutti i fedeli.

Sebbene la parrocchia sia intitolata al protomartire santo Stefano, fin dal Settecento è la prima domenica dopo il 15 settembre – giorno dell’Addolorata – a ospitare la festa paesana. «Al centro della giornata di domenica 21 – spiega il parroco di Carpanedo, don Gianni Binotto – ci sarà la messa solenne delle 17, al termine della quale sarà portata in processione per le vie del paese la statua della Madonna che abbiamo in chiesa».

Si tratterà di una processione all’antica, di quelle suggestive e ricche di sentimento, segno concreto dell’amore che la parrocchia nutre per la Madre di Dio: «La statua troverà posto in una carrozza trainata da un cavallo, accompagnata dalla musica della banda di Montemerlo. Sarà presente anche il nostro amico e compaesano padre Giuseppe Cisco, saveriano».

Tanti i significati: «Maria uscirà dalla chiesa per entrare, idealmente, in contatto con tutte le famiglie di Carpanedo per essere forza, conforto e speranza. È una madre che sceglie di stare accanto ai suoi figli». «Da quando sono a Carpanedo – confessa don Gianni – non ho mai acceso una candela di fronte alla statua di Maria. C’è sempre qualcuno che lascia un lumino di fronte alla Vergine e dice una preghiera. Penso però che accada in tutte le parrocchie: di fronte alla statua di Maria vengono le mamme in attesa per chiedere la salute del loro figlio, vengono le neomamme a portare una piantina in segno di ringraziamento, ma vengono anche le mamme a piangere sulle loro difficoltà».

Fino a cinquant’anni fa, a Carpanedo, era attiva anche una Confraternita dell’Addolorata, nota per il suo scapolare, il cui ricordo è ancora caro tra i fedeli di una certa età. La sagra però è anche una bella occasione per fare comunità, stare insieme e ripartire con il nuovo anno. Si parte giovedì 18 per terminare lunedì 22 settembre, giorno della chiusura della pesca di beneficienza. Ottanta volontari, giovani e adulti, presidieranno il ricco stand gastronomico: apprezzate le grigliate di carne e il musso in tocio, ma il vero trionfatore ogni anno è il pesce, con il baccalà, la frittura ma soprattutto gli spaghetti allo scoglio, la specialità più venduta.

La serata di giovedì 18 settembre è all’insegna della solidarietà: tutti i proventi della cucina, infatti, andranno all’associazione Passo dopo passo attiva in Brasile. Colonna sonora di tutte le serate l’immancabile liscio, capace come non mai di regalare, in ogni stagione e con ogni clima, un’atmosfera da “sagra”. La sagra andrà a sostenere i lavori di ampiamento nel centro infanzia inaugurato lo scorso anno dal vescovo Antonio: l’opera, che ospita il nido e la scuola dell’infanzia, è un servizio insostituibile per le famiglie e anche una possibilità per le giovani coppie di iniziare a fare esperienza di comunità.

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