Mosaico | Sagre e FesteUNa grande sinergia che comprende tutti i gruppi parrocchiali e la pro loco darà vita anche quest'anno all'antica fiera in onore dell'arcangelo Michele a Creola di Saccolongo. Verranno ricostruiti il mercatino originario, il molino ad acqua e saranno esposte le macine ripescate recentemente dal Bacchiglione.
Il 20 e 21 e dal 25 al 30 settembre ritorna a Creola l’antica fiera di san Michele. Un appuntamento le cui radici affondano, come recita il titolo, nel passato remoto. In questo borgo sulle rive del Bacchiglione, l’arcangelo, contitolare della parrocchia dedicata a san Pietro apostolo, era invocato a custodia dei guadi e delle difese. Nel giorno della sua memoria liturgica, il 29 settembre, che tuttora si celebra con solennità, a Creola si svolgeva il mercato agricolo e del bestiame, come ancora ricordano i suoi abitanti più anziani.
Da tale ricorrenza è poi derivata la sagra parrocchiale, che da diversi anni viene organizzata in collaborazione con la pro loco, valorizzandone l’origine fieristica e contadina. Ciò avverrà, in particolare, nella giornata clou di domenica 28 quando, nel parcheggio della chiesa parrocchiale, verrà allestito un mercatino dell’artigianato artistico e delle idee per la casa e il tempo libero, unitamente a degustazioni di specialità regionali da tutta Italia. Una mostra di oggetti di vita quotidiana e dimostrazioni di mestieri caratteristici consentiranno di esplorare le pieghe di una civiltà contadina ormai scomparsa. Nell’occasione verrà ricostruito il mulino ad acqua un tempo esistente a Creola e saranno esposte le grosse macine ripescate alcuni anni fa nel Bacchiglione.
Nel pomeriggio il piazzale della chiesa sarà meta di una sfilata di trattori e attrezzi agricoli e si potrà assistere alla pigiatura dell’uva a piedi scalzi. Ci sarà spazio, infine, anche per la scoperta delle bellezze artistiche del paese. Un trenino farà infatti la spola con Creola vecchia, dove si potranno visitare la barchessa Pisani e l’oratorio cinquecentesco di Santa Maria del Carmine, che custodisce il prezioso sarcofago in marmo di Carrara del capitano di ventura Benedetto Crivelli.
La parrocchia di San Pietro, da parte sua, per tutta la durate della manifestazione è impegnata nella gestione dello spazio giovani, del luna park, della pesca di beneficenza, il cui ricavato viene sempre devoluto alla scuola dell’infanzia parrocchiale, e dello stand gastronomico. Quest’ultimo punta tutto sulla genuinità e il sapore casalingo delle preparazioni, proponendo primi di pasta fresca fatta a mano, secondi alla griglia, baccalà, trippe, dolci assortiti e un’ampia scelta anche di pizze.
«Per la fiera di San Michele la comunità riesce a mettere in campo una cinquantina di volontari – spiega Luigi Rizzi, del comitato organizzatore – Si tratta di persone che, in buona parte, provengono dalle fila dei vari gruppi parrocchiali, dal consiglio pastorale a quello per la gestione economica, dal coro ai catechisti. Non per questo siamo un gruppo chiuso, anzi ci piacerebbe riuscire, anno dopo anno, ad allargare la squadra a qualche volto nuovo». Tradizionalmente la comunità fa affidamento sulla fiera per recuperare risorse economiche da destinare alle opere parrocchiali. «Soprattutto negli ultimi anni, i proventi della manifestazione hanno contribuito a portare a termine una serie di interventi edilizi, non più rinviabili se non addirittura urgenti, che hanno interessato un po’ tutte le strutture della parrocchia. Il tetto della chiesa, ad esempio, era malridotto al punto che pioveva dentro. La stessa scuola dell’infanzia aveva bisogno di essere messa a norma, e pure la canonica è stata oggetto di un profondo ammodernamento. Chiaramente, per raccogliere il denaro occorrente è stato necessario ricorrere anche ad altre iniziative e modalità. La gente di Creola si è sempre dimostrata all’altezza di questi oneri, rispondendo con grande generosità».
