Mosaico | Sagre e FesteEdizione numero 267 per una manifestazione che negli anni ha saputo mantenere il suo carattere di fiera agricola. Lunedì 20 in mattinata la fiera franca sarà il cuore dell’evento, ma gli appuntamenti sono decine e uniscono comune, parrocchie e associazioni. Attesi 150 mila visitatori.
Ben 267 anni di storia, più di centomila visitatori ogni anno, ma c’è chi parla addirittura di 150 mila. Basterebbero questi numeri a restituirci le dimensioni dell’Antica fiera di Arsego, in programma dal 17 al 21 ottobre nella frazione di San Giorgio delle Pertiche. Nata in tempi remoti come fiera agricola, la manifestazione negli anni è riuscita a mantenere il suo legame con la terra e con le radici contadine pur concedendo sempre più spazio alle nuove realtà artigianali, industriali e commerciali che sono via via nate nel corso di secoli.
Capofila dell’organizzazione della fiera è il comune di San Giorgio delle Pertiche, all’interno del quale rientra anche la frazione di Arsego, ma tutti, associazioni, parrocchie, gruppi sportivi, realtà economiche, non rinunciano a essere protagonisti di questa colossale festa di paese, che ha il pregio di essere allo stesso momento una sagra e un’“expo” per far risaltare le realtà economiche che guidano il territorio. «Sono diecimila i metri quadrati occupati dall’Antica fiera – spiega l’ex sindaco e assessore alle attività produttive Catia Zorzi – e c’è davvero di tutto». La mappa ricorda quelle dei parchi di divertimento o delle fiere campionarie delle grandi città: «Abbiamo il luna park, tre stand gastronomici, il Pala live per gli spettacoli musicali della sera e un altro capannone, chiamato Pala family, per attività pensate per famiglie e bambini».
Da sabato 18 a martedì 21 più di trecento bancarelle si affollano lungo le vie del paese. In vendita ogni tipo di specialità. Sabato 18, alle 18 del pomeriggio, l’apertura ufficiale dell’area di prodotti agricoli a chilometro zero nel campo fiera proposto da Cia, Upa, Coldiretti e Impresa 2000 con i produttori locali e il “Regioni in tour”. Domenica 20, alle 9, mercatino di artisti e hobbisti, mentre alle 10.15 la consueta sfilata delle autorità per le vie del paese. Lunedì mattina il nucleo più antico della manifestazione, la fiera “franca” del bestiame: «Anticamente – spiega Bruno Caon, insegnante ed esperto di storia locale – la fiera si teneva la domenica. Poi, però, su indicazione delle autorità religiose che non vedevano di buon occhio un mercato nel giorno del Signore, l’esibizione e la vendita di bestiame, cioè la storica “Fiera franca” è stata spostata al lunedì». Aggiunge Roberto Peggion della pro loco: «Come ogni anno ci saranno mucche, cavalli, muli, capre, pecore, ma anche pollame e animali da cortile. Non è solo una mostra: si può vedere, ma la gente viene qui per comprare anche da fuori regione». Spazio anche per la fattoria didattica, per una mostra sull’agricoltura e sui trattori d’epoca e per lo “Zoo pesca”. «È come una pesca di beneficenza – racconta Catia Zorzi – solo che tra i premi, per chi vuole, ci sono anche animali come galline, pollame e pesci rossi». Dopo il classico piatto di trippa in brodo all’alba, sempre lunedì, alle 10 in chiesa, una messa dedicata agli arsegani emigranti: «Per secoli – continua Zorzi – la fiera è stata l’occasione per chi lasciava Arsego per motivi di lavoro di tornarci e respirare un clima di festa. Così avviene ancora oggi».
