Cucina veneta e ballo liscio: a Cartura la sagra è nel pieno rispetto della tradizione

Dal 7 al 17 agosto, Cartura è in festa in onore dell'Assunta con un programma nel pieno rispetto della tradizione, tra buona cucina veneta, luna park e grandi orchestre di ballo liscio. Un'occasione per tanti trasferitisi altrove di tornare in paese, e anche per la parrocchia di mettere in mostra e condividere il percorso pastorale dell'anno appena concluso.

Redazione

Non aspettatevi menù macrobiotici, gruppi musicali d’avanguardia o mercatini dai prodotti fantasiosiLa sagra in onore della Madonna Assunta che si tiene a Cartura, ogni sera, dal 7 al 17 agosto, è la sagra più tradizionale che ci possa essere. La pro loco di Cartura, che da anni organizza la festa più importante dell’anno per il comune a sud di Padova, ha deciso di scommettere su quello che piace alla gente: ballo liscio, cucina e luna park. E lo ha fatto alla grande: «Ogni sera – racconta il presidente Silvano Breda – facciamo all’incirca mille coperti: fare di più sarebbe matematicamente impossibile».

Una festa antica, quella dell’Assunta a Cartura, patrona della parrocchia e dell’intera cittadinaDalle ricerche compiute la prima edizione della sagra risalirebbe al 1904, anche se le sue radici potrebbero affondare ancora più indietro nella storia. Il motore della festa è la pro loco, fondata nel 1981 e che Breda presiede da ben quindici anni: «Siamo chiamati a far vivere il paese – dichiara senza mezzi termini il presidente – ma soprattutto le sue tradizioni. Il patrimonio culturale del nostro popolo non può essere dimenticato, altrimenti consegneremmo ai nostri giovani un’eredità dimezzata». I visitatori che in questi giorni di metà agosto arrivano la sera a Cartura si trovano di fronte a un paese illuminato, a partire dal grande luna park, attrazione e ritrovo di giovani (e meno giovani) da tutti i paesi vicini. Ma è il liscio il vero fiore all’occhiello della manifestazione: «Abbiamo scelto le migliori orchestre del Veneto. Proprio per questo abbiamo visitatori che vengono da fuori: dal Polesine, da Rovigo, da Verona. C’è persino un gruppo di Brescia tra i nostri fedelissimi».

In cartellone colossi delle mazurke e dei valzerini come Rosella Ferrari, Marco e i Niagara, Stereo B e I Rodigini. Per non far sfigurare le ugole e le fisarmoniche di cotanti complessi, la pro loco già dall’anno scorso ha allestito al centro della festa un’enorme pista d’acciaio: l’ideale per i ballerini di ogni età. Altro “colosso” è la cucina: piatti abbondanti con grigliatone e carne equina, dal cavallo in umido alle straecche ai ferri. Si distingue poi il baccalà alla vicentina e la pizza, cucinata con un forno a legna. A innaffiare il tutto ci pensa egregiamente il vino dei colli Euganei. Anche la parrocchia è coinvolta: a lei spetta l’organizzazione della pesca di beneficenza, del mercatino equo e solidale e della fiera del libro.

Il giorno dell’Assunta, il 15 agosto, dopo la messa solenne delle 9, si terrà la processioneNel pomeriggio, alle 17, la recita dei vespri: «È un momento importante per la comunità – sottolinea il parroco don Egidio Chelin – per molti, che ormai abitano fuori, è l’opportunità di tornare al paese e vivere momenti di festa per ricordare il passato. Ma è anche un’occasione di fede, per rinnovare la fiducia in Maria e mettersi sotto la sua protezione». I proventi della festa hanno uno scopo ben preciso: mantenere le tante attività che la pro loco organizza durante l’anno. Dagli auguri di Natale la notte della vigilia alla “Fiaccolata dea striga” del 6 gennaio, la pro loco è un continuo fermento di proposte e di attività. Tra queste da segnalare “La Remada a seconda” sul Bacchiglione, le proiezioni e le recite di luglio ne “L’estate in arena”, la festa dello sport a inizio giugno, “Anni d’argento in festa” in ottobre. «La mia più grande soddisfazione – conclude Breda – è che il 90 per cento degli acquisti per le nostre attività sono fatte dai commercianti del posto. Da parte nostra è doveroso». Anche la sagra, dunque, si può ora fregiare del titolo di “Festa a chilometro zero”.

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