Mosaico | Sagre e FesteLa Festa dei sapori e delle tradizioni di Terrassa Padovana dal 18 al 20 settembre è ideata e organizzata dalla pro loco e si svolge ormai da undici anni. Tra le novità di quest’anno anche un trenino che porta i visitatori alla scoperta delle peculiarità del territorio: dall’impianto di biogas al santuario della Misericordia. La fiera vera e propria dà appuntamento domenica 20 dalle 7.30.
Si chiama Festa dei sapori e delle tradizioni, ed è la manifestazione che ormai da undici anni si svolge a Terrassa Padovana, ideata e organizzata dalla pro loco, in collaborazione con le associazioni di categoria e il comune. Famosa per le specialità gastronomiche, ma anche per la fiera mercato, la manifestazione quest’anno sarà il 18, 19 e 20 settembre, al parco Gasparotto, dietro al municipio.
«Rispetto agli anni scorsi – afferma Giovanni Bertin, presidente della pro loco – abbiamo aggiunto qualche novità. Domenica, in orari stabiliti, è possibile visitare il territorio con un trenino: si va alla stalla sociale per vedere l’impianto di biogas attivo da alcuni anni, al santuario della beata vergine Maria della Misericordia, poi si passa per il casone di via Madonna, l’azienda agricola Cardin e la chiesetta san Gaetano presso villa Sartori dove si faranno anche delle prove di aratura. Poi, sempre domenica, viene allestita una tenda da campo per una rievocazione storico-militare della prima guerra mondiale, affiancata anche da una mostra fotografica. L’intento è far conoscere ai giovani un periodo storico che ha segnato il nostro paese». Il programma prende avvio il venerdì sera con l’apertura dello stand gastronomico e un convegno, alle 19.30, sul tema dei bandi europei e le opportunità di finanziamento per le imprese agricole per lo sviluppo economico del territorio: «Anche in questo caso abbiamo pensato ai giovani – spiega Bertin – per avvicinarli al mondo del lavoro e dell’imprenditoria e invogliarli a fare qualcosa di nuovo». La sera del venerdì si conclude con la commedia dialettale, L’oseo del marescialo della compagnia Ultimo bojo di Casalserugo. Sabato, invece, alle 21.30 c’è la tradizionale sfilata in abiti da sposa di ieri e di oggi e domenica si svolge la fiera vera e propria, con attività fin dal mattino presto: alle 7.30, è possibile fare colazione allo stand gastronomico e alle 8 si apre l’esposizione del bestiame con vendita di animali da cortile. «Un’altra novità di quest’anno – afferma Bertin – è la premiazione delle eccellenze. Abbiamo individuato all’interno delle associazioni di categoria, nel settore dell’artigianato, agricoltura e commercio presenti nel territorio comunale gli iscritti più anziani, ad esempio c’è un coltivatore diretto iscritto da 75 anni e una cantina sociale del Conselvano da 60. È un insegnamento che vogliamo lasciare ai più giovani, perché capiscano che anche in quegli anni c’erano problemi di lavoro, ma l’importante è aggrapparsi a qualcosa nei momenti di crisi. Un altro appuntamento importante è quello con la filiera della lana: viene mostrata la lavorazione e come si produce grazie al gruppo Gli amanti delle origini contadine».
La fiera è famosa anche per le sue specialità gastronomiche, piatti di una volta, un “mangiare vecchio”, come lo definiscono gli organizzatori, fatto di poenta e renga, baccalà, trippe, fasoi in tocio, musso, ma anche gnocchi taleggio e zucca, tastasae, dolce di patate americane. E poi ci sono i famosi sugoi preparati e degustati sul momento. Un’attenzione particolare viene riservata anche alle famiglie e ai bambini con una zona dedicata ai gonfiabili, ai laboratori creativi e all’animazione con truccabimbi e giochi di una volta, la creazione di mini spaventapasseri curati dal comitato della scuola dell’infanzia e uno spazio per un mercatino dell’usato.
