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A tre anni dalla morte di mons. Caporello, il ricordo di un pastore nato a Padova
Il 18 luglio la celebrazione in Duomo a Mantova. Nato a Padova, fu vescovo di Mantova e primo segretario generale della CEI
Sarà celebrata venerdì 18 luglio alle ore 18, nel Duomo di Mantova, la Santa Messa in memoria di mons. Egidio Caporello, vescovo emerito della diocesi lombarda, nel terzo anniversario della sua morte. A presiederla sarà l’attuale vescovo di Mantova, mons. Marco Busca.
Mons. Egidio Caporello nacque a Padova l’8 giugno 1931 ed entrò giovanissimo in Seminario, ricevendo l’ordinazione presbiterale il 10 luglio 1955 nella chiesa di San Benedetto Vecchio. Dopo l’ordinazione si trasferì a Roma per gli studi filosofici presso la Gregoriana, collaborando nel frattempo con il Centro nazionale attività catechistiche.
Fu vice assistente nazionale dell’Azione Cattolica dal 1959 al 1971 e continuò la sua attività nell’ambito della catechesi, anche come organizzatore di importanti convegni nazionali. Il 24 luglio 1982 venne nominato da san Giovanni Paolo II primo segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana e vescovo titolare di Caorle. L’ordinazione episcopale avvenne il 19 settembre 1982 nella cattedrale di Padova.
Nel 1986 fu destinato alla guida della diocesi di Mantova, dove esercitò il suo ministero episcopale per oltre vent’anni. Tra i momenti più significativi del suo servizio mantovano, si ricordano la visita di papa Giovanni Paolo II nel 1991 e l’ospitalità della Settimana Liturgica Nazionale nel 1999. Dal 1996 al 2001 fu anche presidente della Commissione episcopale per l’educazione cattolica, la cultura, la scuola e l’università della CEI e membro del consiglio permanente.
Nel 2007, raggiunti i limiti di età, lasciò la guida della diocesi e si ritirò presso il santuario della Beata Vergine delle Grazie a Curtatone, dove si dedicò alla preghiera, all’ascolto delle persone e allo studio della Sacra Scrittura. Morì nella notte del 18 luglio 2022. È sepolto nella cattedrale di San Pietro a Mantova. Il suo ricordo rimane vivo anche nella Chiesa padovana, che continua a pregare per lui con affetto e gratitudine.
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