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Speciali | Dal Campo Alla Tavola

lunedì 30 Giugno 2025

Agricoltura sociale, nuova normativa

Fattorie sociali. Un comparto ancora di nicchia ma strategico per il futuro del welfare comunitario
Emanuele Cenghiaro

Cresce l’attesa per la revisione della normativa veneta in tema di agricoltura sociale. Le fattorie sociali iscritte nel registro regionale in Veneto sono ormai 40 e occupano 140 persone con disabilità e altrettante in situazione di fragilità. Costituiscono un punto di riferimento sociale e socio sanitario fondamentale per promuovere la multifunzionalità del settore agricolo, consentendo l’inserimento lavorativo, progetti di reinserimento sociale ed educativi, in un percorso di integrazione capace di mettere in evidenza le potenzialità di ciascun individuo e valorizzando i suoi talenti. Del progetto di legge, il numero 285, se ne è parlato nei giorni scorsi a Soave al convegno “Le nuove frontiere dei servizi alla persona: collaborazione con gli attori del territorio e greencare – Fattorie sociali: un’opportunità da valorizzare”, un evento organizzato dall’Ulss 9 Scaligera in collaborazione con Coldiretti Verona e il Comune di Soave. «Anche in questo ambito nella nostra Regione siamo stati lungimiranti – ha evidenziato l’assessore alla sanità e al sociale, Manuela Lanzarin – tanto da avere promosso la prima legge regionale nel 2013, due anni prima che a livello nazionale si normasse la materia. A 12 anni da quella prima legge, la numero 14 del 2013, è arrivato il momento di aggiornare le disposizioni normative per fare in modo che la disciplina possa rispondere ancora meglio alle esigenze delle persone, sia più flessibile e consenta di costruire progetti di vita su misura della singola persona». La provincia di Verona accoglie il 33 per cento delle fattorie sociali accreditate; seguono quella di Vicenza, con il 22 per cento, e poi Treviso e Padova. L’obiettivo cui sta lavorando il tavolo tecnico regionale è far diventare le fattorie sociali delle vere e proprie “Unità di offerta” in ambito sociale e sociosanitario per le persone con disabilità, affinché trovino in queste realtà il loro percorso ideale, che tenga conto di bisogni e desideri. Tra le novità della proposta vi è il riconoscimento del ruolo delle imprese agricole e sociali e la semplificazione burocratica: la sola presentazione della Scia comporterà l’automatica iscrizione all’Albo delle fattorie sociali. «La proposta di legge licenziata a metà maggio dalla V Commissione consiliare – ha continuato Lanzarin – passa ora al vaglio della I Commissione per le verifiche finanziarie e auspichiamo che possa essere approvata a breve. Si tratta di una legge trasversale, che aiuterà ad affiancare le istituzioni locali contribuendo a potenziare il welfare e a rispondere in modo efficace ai bisogni della comunità».

Il Veneto nel ruolo di apripista

Il Veneto ha promosso la prima legge italiana nel settore, poi seguita dalla normativa nazionale: «Ora è il momento di aggiornarla – spiega l’assessore alla sanità e sociale Manuela Lanzarin – perché possa rispondere al meglio alle esigenze delle persone e sia più flessibile». In tutto il Veneto oggi ci sono 40 fattorie sociali, con 140 persone occupate.

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