Sono circa trecento gli utenti iscritti nel padovano all’applicazione di Retake, l’ente nazionale non profit che dal 2018 anche all’ombra del Santo si impegna nella tutela ambientale e nella cura della città. Si presenta in crescita il numero di coloro che monitorano l’app – decidendo poi se partecipare attivamente alle iniziative proposte nel territorio – traducendo un interesse per la salvaguardia della natura tangibile nella comunità, anche se in maniera diversa in base alle generazioni. «Notiamo una maggiore difficoltà a coinvolgere i giovani nonostante continuiamo a proporre eventi come la recente pulizia della zona universitaria del Portello – spiega la referente padovana e vicepresidente nazionale Luisa Fiorese – Coinvolgiamo poi le scuole, incontrando ogni anno circa ottocento alunni per far capire loro come ognuno di noi abbia nei confronti dell’ambiente la responsabilità di essere un cittadino attivo». Tra le attività più apprezzate anche dai giovani – ricorda la referente – figura il mercatino del riuso, occasione per uno scambio gratuito o con offerta di vestiti e oggetti in buono stato non utilizzati; un modo per essere attori principali di un cambio di mentalità che la fondazione mira ad attuare nella società anche tramite piccoli gesti concreti. «Seppur difficili da coinvolgere, i giovani mani festano un’attenzione maggiore per le tematiche ambientali, presente anche nelle fasce più adulte della popolazione attirate dalle dimensioni del gruppo e dallo star assieme facendo qualcosa di utile e gratificante» esamina Fiorese prendendo come esempio l’iniziativa “Due ore per la mia città”. Da tre anni, infatti, in nove quartieri di Padova gli abitanti vengono invitati a dedicare poche ore al mese ad azioni di pulizia con l’obiettivo di creare dei gruppi zonali che con un investimento minimo di tempo – ma condiviso con altri – possono comunque garantire grandi risultati in termini di sistemazione e nettezza del proprio rione. Tratto caratteristico di tutte queste attività è la risposta concreta al bisogno di socialità delle persone che vi partecipano, esigenza alla quale Retake abbina l’impegno civico e anche la cultura, in un connubio accolto con entusiasmo dalle persone. «Anche le stesse guide turistiche ci hanno sensibilizzato sul tema poiché, portando i loro gruppi in determinati luoghi della città, si sono accorte della grande quantità di rifiuti qui presenti. Ci hanno contattato proponendo di fare qualcosa assieme e da qui è nata l’idea di unire le azioni di clean up proprie di Retake con la sfera culturale» prosegue Fiorese. Ne è una testimonianza anche la collaborazione della sezione cittadina con altre associazioni del territorio per il mantenimento e l’apertura al pubblico di Villa Breda a Ponte di Brenta grazie al lavoro di alcuni volontari, custodi della bellezza dell’edificio e del suo parco.
Coscienza civica e senso di comunità sono le due strade che la vicepresidente nazionale considera importanti anche per un futuro allargamento della rete dell’ente non profit in altre zone della provincia accanto alla realtà cittadina, di Cadoneghe e Villanova di Camposampiero. «Nei cittadini auspichiamo poi un maggior senso di responsabilità e conoscenza delle regole in modo che ognuno possa fare la propria parte. La bellezza della nostra fondazione è quella di essere presente a livello nazionale garantendo così a chiunque un sostegno e la sensazione di far parte di un gruppo di persone che lavora assieme» conclude Fiorese.