Fatti
Anche le api avranno la loro corsia preferenziale. Sta prendendo forma il progetto Autostrada delle api, presentato lo scorso mercoledì 8 ottobre: un’area verde adiacente alla Superstrada Pedemontana veneta, che si estenderà per circa 90 chilometri, lungo tutto il suo tracciato. «È un progetto che stiamo sviluppando da alcuni anni – spiega Gerardo Meridio, presidente dell’Associazione apicoltori del Veneto, realtà promotrice dell’iniziativa – e consiste nel trasformare e nel rendere più idonea dal punto di vista eco-ambientale ed ecosistemico, la zona tra le province di Vicenza e Treviso, rendendola più vivibile per l’apicultura e per gli altri insetti impollinatori, oltre che per la fauna selvatica».
La prima fase del progetto coinvolgerà circa 60 chilometri, e sarà nella provincia di Vicenza, da Montecchio Maggiore a Mussolente. In questa estensione sono 19 le aree selezionate dove verranno piantumate, a partire dalla prossima primavera, circa tremila piante e 33 mila cespugli nettariferi: saranno delle piccole oasi attorno all’autostrada con dei boschetti, dei cespugli o dei fiori (posti sopra le gallerie) e un rifugio per gli insetti impollinatori. In queste zone verranno installati circa 75 alveari elettronici, dotati di sonde interne che permetteranno di rilevare e analizzare, anche a distanza, i dati necessari per comprendere i flussi nettariferi, influenzati dal clima, e valutare così lo stato di salute delle api in quell’ambiente. Inoltre verrà effettuato il monitoraggio dei pollini e della pappa reale.
«È importante ricordare – aggiunge il presidente – che le api si spostano dall’alveare in un raggio di circa tre chilometri e proprio per questo svolgono una preziosa funzione di biomonitoraggio: raccogliendo e trasportando i pollini presenti nell’area, permettono di valutare il livello di inquinamento da pesticidi, spesso responsabili della morte di molte api, e quindi di stimare la salubrità dell’ambiente. E questo verrà fatto anche con delle sonde posizionate nel terreno intorno agli alveari». Tutta la prima parte del progetto con i suoi 60 chilometri è già stata finanziata dalla Cariverona, che ha selezionato questa iniziativa, con un supporto di 375 mila euro. I restanti 30 chilometri, situati nella provincia di Treviso, saranno realizzati in un secondo momento.
«Una successiva fase del progetto – conclude Gerardo Meridio – è relativa alla creazione di un vivaio nella zona di Montecchio Precalcino, dove verranno coltivate delle piante nettarifere fondamentali per nutrire questi insetti in un tempo dove i cambiamenti climatici e la desertificazione stanno riducendo l’alimentazione delle api, portandole alla morte. Lo scorso anno se gli apicoltori non fossero intervenuti, le api sarebbe morte di fame in quanto non ci sono state le fioriture sufficienti: quella dell’acacia ha coinciso a maggio con due mesi di pioggia; durante la fioritura del tiglio c’è stato un caldo incessante che ha fatto cadere i fiori velocemente. Infine durante quella del castagno ci sono state ancora altre precipitazioni».
Oltre all’Associazione apicoltori del Veneto, è coinvolto nel progetto anche BeeLife, il coordinamento europeo dell’apicoltura. Inoltre ci sono l’Università di Bologna, Veneto agricoltura, la stessa Spv e il Comune di Malo, sul cui territorio passa parte dell’Autostrada delle api.