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Appello del Patriarca dei cattolici armeni Minassian, “siamo stanchi. Basta! Fermatevi!”
È di nuovo alta la tensione nella regione. Nella notte tra lunedì e martedì nuovi scontri armati si sono verificati nel Nagorno-Karabakh, territorio nel sud del Caucaso conteso dal 1991 da Armenia e Azerbaigian. È la prima ripresa delle ostilità dal novembre del 2020. I due Paesi continuano ad accusarsi reciprocamente di bombardamenti sui rispettivi territori. Un centinaio di soldati armeni sono rimasti uccisi mentre il ministero della Difesa azero ha detto che sono 71 i suoi soldati morti. Per fortuna, gli scontri a fuoco lungo il confine sono quasi cessati del tutto nelle ultime ore ma circa 2.750 civili sono stati evacuati dalla zona di frontiera armena a causa dei bombardamenti nelle regioni armene di Gegharkunik e Syunik. La maggioranza sono donne, bambini e anziani. La Caritas Armena è già al lavoro per accoglierli nella città di Goris. Il Patriarca Minassian: “Siamo stanchi. Che ingiustizia! Non c’è nessuna forza del mondo che oggi dica: Basta! Fermatevi!”.