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martedì 20 Maggio 2025

Asiago. Riapre a breve il grande sacrario

Emanuele Cenghiaro

Asiago Prevista a fine mese la riapertura delle porte dell’imponente ossario sul colle del Leiten, prologo ai più grandi lavori previsti dal 2026. Lo scenografico monumento, che è anche attrazione turistica, era chiuso da un paio d’anni e ora è stato messo in sicurezza. Rimarrà visitabile anche durante i futuri restauri, attesi da anni.

Dopo quasi due anni di chiusura al pubblico, tornerà ad aprire al pubblico a breve il grande sacrario militare del Leiten di Asiago. Lo conferma il sindaco, Roberto Rigoni Stern, che rivela come siano ormai prossimi anche i tanto attesi interventi di restauro dell’intero complesso. «Il Comune di Asiago – spiega il sindaco – ha svolto un’azione incisiva verso il Ministero della difesa per attivare al più presto il grande cantiere del sacrario. Il progetto esiste da una decina d’anni ma finalmente è in atto la progettazione esecutiva e il 2026 sarà l’anno in cui i lavori partiranno. Nel frattempo, qualche crollo di calcinacci aveva indotto il Ministero a chiudere il complesso per intero, anche l’area esterna: noi abbiamo chiesto degli interventi d’urgenza per ripristinare intanto gli spazi comuni e ridare la possibilità di accesso ai visitatori. Sono quindi partiti, già a marzo, alcuni piccoli interventi di manutenzione ordinaria del costo di 150 mila euro: quando saranno terminati, entro il mese di maggio, il sito sarà di nuovo accessibile». Il sacrario è in uso governativo al Ministero della difesa, e in particolare all’ufficio per la Tutela della cultura e della memoria della difesa, che si occupa della custodia, gestione e valorizzazione di circa mille zone monumentali in Italia e all’estero. Eretto dall’architetto Orfeo Rossato di Legnago (provincia di Verona), fu ultimato nel 1936.

La buona notizia della riapertura al pubblico è duplice, perché è stato confermato che quando partiranno i lavori strutturali il sacrario rimarrà aperto: ci sarà infatti compatibilità con la presenza dei visitatori. Un fatto importante per il significato del sito, ma anche dal punto di vista turistico. «Il nostro sacrario – continua il sindaco – è l’unico in Italia situato nel cuore di una stazione turistica, è quindi anche un importante veicolo di attrazione. Per questo la sua chiusura ha creato malumori e ha avuto ripercussioni su tutto il comparto turistico». Il progetto di restauro del sacrario è decisamente importante: si tratta di 9 milioni di euro che prevedono, tra i vari interventi, il risanamento conservativo di tutti i marmi del monumento, la sostituzione delle guaine sotto il grande l’arco, la realizzazione di ascensori sulle colonne per portare pubblico in cima, e numerose altre opere di risanamento su zone ammalorate e contro le infiltrazioni. È già pronto poi il progetto di realizzare in una delle cripte un percorso divulgativo multimediale, per il quale serviranno però altri fondi.

Ospita oltre 54 mila caduti, molti ignoti

Il sacrario militare che sorge sul colle del Leiten è uno dei principali ossari militari della prima guerra mondiale: vi riposano i resti di 54.286 caduti italiani e austroungarici, di cui oltre 33 mila sono militi ignoti.

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