I rapitori delle sei suore di Sainte-Anne sequestrate venerdì scorso nel centro di Port-au-Prince avrebbero chiesto il pagamento di 3 milioni di dollari come riscatto, dopo che lo stesso Papa Francesco, domenica scorsa, ha chiesto la liberazione delle suore e delle altre due persone catturate.
Perché uno dei Paesi più piccoli e, un tempo, relativamente tranquilli dell’America Latina si è trasformato in una sorta di Messico o Colombia, travolto dal terrore che viene imposto dai cartelli del narcotraffico? La domanda rimane, mentre l’emergenza dei giorni scorsi, con l’ondata di violenza scatenata dai gruppi criminali, sia nelle carceri sia nelle strade di alcune città, è lentamente rientrata, per lasciare, in ogni caso, posto alla paura e alla preoccupazione per “i prossimi attacchi”
Mons. Rolando Álvarez, vescovo di Matagalpa e amministratore apostolico di Estelí, detenuto dal 19 agosto 2022 e condannato a 26 anni di carcere poco meno di un anno fa, il 10 febbraio 2023, dal regime di Daniel Ortega e Rosario Murillo, è stato liberato e subito esiliato, attraverso un volo giunto a Roma. Con lui l’altro vescovo detenuto da qualche settimana, mons. Isidoro Mora Ortega, altri 15 sacerdoti e due seminaristi. Tutti hanno concelebrato una Messa, tornando a indossare i paramenti, come mostrano le prime immagini dei due vescovi esiliati, che sono stati accolti e presi in carico dalla Santa Sede
Di fronte all’ondata di violenza che sta travolgendo l’Ecuador, il Consiglio presidenziale della Conferenza episcopale ecuadoriana (Cee) fa appello all’unità, alla pace e alla fraternità.
Eric Jacobstein, vicesegretario aggiunto dell’ufficio del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti per gli Affari dell’Emisfero occidentale, che si occupa dell’America Centrale e di Cuba, ha avvertito il regime nicaraguense di Daniel Ortega che se i sacerdoti detenuti durante il periodo di Natale non saranno rilasciati, il suo Governo sarà pronto ad adottare ulteriori misure di pressione.
Quello di Papa Francesco è “un appello che giunge in un momento opportuno, in cui la Colombia sta riordinando le sue speranze e appelli, insieme al Santo Padre, per la liberazione di tutte le persone rapite, e l’invito è a farlo senza condizioni. Sentiamo la voce vicina di un’autorità morale in grado di ordinare la cessazione dei crimini contro l’umanità e delle violazioni del diritto umanitario internazionale”.
Un altro vescovo nicaraguense si trova in stato di detenzione. Lo confermano, in modo unanime, i maggiori siti indipendenti (tra questi, “Articulo 66”, “100% Noticias”, “Despacho 505”).
Il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) ha annunciato lunedì la chiusura della sua missione permanente a Managua. Contestualmente, l’organizzazione ha affermato che la decisione è stata imposta da una “richiesta” del regime di Daniel Ortega, senza renderne note le motivazioni. “Su richiesta delle autorità nicaraguensi, il Cicr ha chiuso il suo ufficio a Managua, ponendo così fine alla sua missione umanitaria nel Paese”, recita la nota.
Le forti tempeste di vento e pioggia, che hanno colpito il Centro e il Nord dell’Argentina tra il 16 e il 17 dicembre, hanno causato almeno 15 morti e ingenti danni materiali nelle zone più colpite. Caritas Argentina, in una nota, comunica che “le Caritas diocesane e parrocchiali stanno fornendo assistenza immediata alle famiglie colpite fin dall’inizio.