“La cosa più bella è la solidarietà che spontaneamente è arrivata dalle parrocchie, ma non nascondo che la situazione è difficile. E ci preoccupa soprattutto ‘il dopo’, quando si spegneranno le luci della cronaca”.
Un’intervista “libera”. Dice quello che pensa, sui laici e su un laicato che “non esiste più”, Paola Bignardi, pedagogista, già presidente dell’Azione cattolica italiana, coordinatrice dell’Osservatorio Giovani dell’istituto Giuseppe Toniolo di Studi superiori. E sottolinea: "I laici sono 'la Chiesa che è già uscita', ma che hanno bisogno di poter far giungere la loro voce là dove la Chiesa pensa se stessa e il proprio rapporto con la vita e con il mondo. Questo è il vero, grande, coraggioso contributo che i laici sono chiamati a dare oggi"
Il nuovo presidente cileno è Gabriel Boric, con il 55,87% dei voti. Il trentacinquenne ex leader studentesco, in questo mese, si è sforzato in ogni modo di dare di sé un’immagine rassicurante e moderata, a dispetto dell’appoggio, tra gli altri, del Partito comunista. Se i cileni avessero scelto l’altra strada, del resto, il presidente sarebbe stato ancora più “estremo”, José Antonio Kast, leader della destra radicale, contrario alla Costituente, in gioventù simpatizzante di Pinochet
La Chiesa dell’America Latina e dei Caraibi, al termine dell’Assemblea ecclesiale che si è conclusa domenica 28 novembre dopo una settimana di lavori, con la partecipazione di mille delegati, in gran parte in modalità virtuale (mentre alcuni erano presenti nella sede della Conferenza episcopale messicana, nell’hinterland di Città del Messico), ha un volto giovane. Un volto femminile. E, anche per questo, un volto più sinodale. Il messaggio finale, diffuso sabato, assomiglia piuttosto all’inizio di un cammino, di un “processo”, da compiere con il metodo avviato: ascolto e partecipazione dell’intero Popolo di Dio. Una scelta “senza ritorno”, ha detto il presidente del Consiglio episcopale latinoamericano, mons. Miguel Cabrejos
Fu vera pace? È l’interrogativo che risuona in questi giorni nel Paese, a 5 anni dalla firma dell’accordo tra Governo e Farc, avvenuta il 24 novembre 2016, a Bogotá. Ne parla, in un'intervista rilasciata al Sir, il presidente dell’episcopato e primate della Colombia, mons. Luis José Rueda Aparicio, arcivescovo di Bogotá
Padre Francisco De Roux, gesuita, è una delle persone più in vista oggi in Colombia. A lui è stato dato, tre anni fa, l’incarico di guidare la Commissione per il chiarimento della Verità, con il compito di scrivere la storia di oltre mezzo secolo di conflitto partendo dalle vittime. A cinque anni dalla storica firma tra Governo e guerriglia delle Farc, nel teatro Colón di Bogotá, padre De Roux racconta al Sir, in esclusiva per l’Europa, il difficile cammino di questi anni e le prospettive per il futuro, auspicando una “più grande pace” che coinvolga tutte le parti implicate, a partire dall’altra guerriglia, quella dell’Eln
Il nuovo presidente del Cile sarà deciso al ballottaggio, il 19 dicembre. Ma il fatto che i due contendenti siano l’ex leader studentesco trentacinquenne Gabriel Boric, il candidato più a sinistra, sostenuto dal Frente amplio e dal Partito comunista, e il leader dell’estrema destra José Antonio Kast (Partito repubblicano cileno), confermano che la polarizzazione politica è ai suoi massimi livelli
In questo momento, la maggiore tra le tante emergenze migratorie che affronta il Guatemala è la lunga catena di respingimenti e deportazioni, sia da parte degli Usa, che del Messico, che, ultimamente, dello stesso Guatemala, riporta i migranti nel cuore dell’America Centrale.