Mons. Jean Désinord, vescovo di Hinche, racconta la testimonianza di suor Jeanne Voltaire e suor Evanette Onézaire, uccise a Mirebalais. “Martiri della fede”, segno della Chiesa che resta accanto al popolo nella violenza che insanguina Haiti
Due suore, Evanette Onezaire e Jeanne Voltaire, appartenenti alla congregazione di Santa Teresa, sono state uccise, lunedì scorso, a Mirebalais, località che si trova a circa cinquanta chilometri a nordest dalla capitale Port-au-Prince, oggetto di un attacco da parte della coalizione di bande criminali Viv Ansanm.
“Trascorrere quattro giorni ad Haiti, un Paese ancora immerso in una crisi prolungata e troppo spesso dimenticata dalla comunità internazionale, mi ha fatto capire l’entità delle sofferenze patite da bambini e ragazzi. Nel centro del Paese, le famiglie vulnerabili sono spinte sull’orlo del baratro, mentre il caos continua a privare i bambini di servizi vitali e a esporli a gravi pericoli. Il loro presente e il loro futuro sono letteralmente sotto attacco”.
In Messico scoperto un campo di sterminio legato ai cartelli della droga. La Chiesa sostiene le vittime e promuove il progetto di pace, accompagnando le madri dei desaparecidos e denunciando la violenza dilagante
Mons. Max Leroys Mésidor denuncia la drammatica situazione ad Haiti: “L’85% della capitale è fuori controllo, la missione Onu è una delusione”. Appello alla comunità internazionale: “Aiutateci a salvare vite, non stancatevi di Haiti”
Una novena, a partire da oggi, per la salute di Papa Francesco, che culminerà in una messa, domenica 16 marzo, nella basilica di Nostra Signora di Luján, il santuario nazionale argentino. L’iniziativa è dei dai sacerdoti delle Villas e dei quartieri popolari dell’Argentina, i cosiddetti “curas villeros”, e della fondazione “Familia Grande Hogar de Cristo”, il soggetto che mette in rete i centri di accoglienza per giovani in situazione di dipendenza e disagio, diffusi nelle periferie della città argentine.
“Nel particolare contesto di Haiti, stiamo vivendo questo tempo di Quaresima come un vero e proprio cammino di penitenza. Da troppo tempo sperimentiamo una sofferenza indescrivibile, segnata dall’orrore della violenza, dalla tirannia dei gruppi armati e dall’indifferenza o dall’impotenza di coloro che dovrebbero garantire la giustizia e la pace. Come il popolo d’Israele in fuga dall’oppressione dell’Egitto o assediato da nazioni nemiche, viviamo in un momento in cui il male sembra scatenato, in cui il sangue degli innocenti grida al cielo”.
Il presidente della Conferenza episcopale peruviana, mons. Carlos Enrique García Camader, vescovo di Lurín, ha invitato tutti i Vescovi del Paese a convocare una Giornata di preghiera, oggi, 25 febbraio, per la salute di Papa Francesco.