Nicolás Maduro ha avviato un terzo mandato presidenziale, definito “illegittimo” dalla comunità internazionale e sostenuto solo da pochi Paesi, grazie al controllo sulle Forze armate. La repressione del regime, con arresti arbitrari e sparizioni, colpisce anche giornalisti e leader sociali. In questo contesto, la Chiesa rimane un faro di speranza, esortando alla resilienza e alla fiducia, come testimoniano le parole dei vescovi e dei parroci impegnati a sostenere la popolazione
“Per la vita religiosa in America Latina e nei Caraibi è una buona notizia, una vera epifania, una manifestazione di Dio. Era una cosa che aspettavamo, che volevamo, ci fa molto bene”.
Si stanno moltiplicando, su iniziativa degli episcopati dei vari Paesi, delle diocesi, dei principali santuari, delle congregazioni religiose e aggregazioni laicali, iniziative, proposte, sussidi, per vivere il Giubileo come “tempo propizio”, anche a migliaia di chilometri dalla Città eterna
Mentre la popolazione haitiana continua a subire diffusi atti di violenza a Port-au-Prince e dintorni, l’Ufficio integrato delle Nazioni Unite ad Haiti (Binuh), in una nota diffusa ieri, rinnova l’invito “a tutti gli attori politici a raddoppiare gli sforzi per mantenere gli impegni presi, al fine di procedere verso il ripristino della pace sociale e l’organizzazione delle elezioni”.
Il regime di Daniel Ortega lascerà il Nicaragua senza suore. La denuncia arriva dall’avvocata e ricercatrice in esilio Martha Patricia Molina, solitamente la fonte più accreditata sulle persecuzioni inflitte alla Chiese del Nicaragua, ed è riportata dal sito indipendente Despacho 505.
La testimonianza da Aleppo «Sarebbe successo, la crisi siriana non è mai stata risolta. Il punto di partenza è già drammatico dopo il terremoto a inizio 2023». Un’azione fulminea per mano dei ribelli jihadisti filo-turchi del gruppo Hayat Tahrir al-Sham. Caritas italiana: «Alcuni progetti legati alla formazione dei giovani e alla riconciliazione sono per forza sospesi»
Yamandú Orsi (Frente Amplio), particolarmente vicino a Mujica, anche se indubbiamente privo del suo carisma, è riuscito a prevalere su Delgado, e sarà il prossimo presidente dell’Uruguay. Orsi, professore di storia, alla guida di una ampia e variegata coalizione di centrosinistra (il Fronte amplio, appunto, la versione sudamericana del “campo largo”) ha ottenuto il 52,3%, contro il 47,97% di Delgado (Partito Nazionale), al quale non è bastato sommare il 27% del primo turno con il 17% del Partido Colorado, oltre al consenso di altri candidati minori di destra
La Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb) lancerà ufficialmente la Campagna di evangelizzazione 2024 il 24 novembre, solennità di Cristo Re.